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Quest’estate ci sono i falò a «Temptation Island», un tempo le toccate-e-fughe dell’Avvocato...

Hanno addirittura montato maxi schermi in piazzette accaldate per guardare tutti insieme, accasciati sulle sedie di plastica bianca, lo spettacolo d’arte varia delle corna altrui. Ammettiamolo, il brivido dell’estate è stato Temptation Island. Ascolti monstre raccontano che assistere ai tradimenti di esimi sconosciuti è una gioia infinita. Trionfo dell’uomo medio? Quasi imprescindibile lezione sociologica. Umberto Eco ci avrebbe scritto più di un libro. E poi, come diceva il poeta, se non puoi più dare il cattivo esempio, almeno dai buoni consigli. Allora tutti a tifare per il tatuatissimo Raul, idolo delle masse, duro e puro, che a casa si è portato, non più la fidanzata Martina, ma 500 mila follower su TikTok, oggi bene assai più prezioso.

Il segreto del successo è uno solo: ognuno di noi, sapendolo o negandolo, è stato, almeno una volta nella vita, «cervo a primavera». E allora che soddisfazione spiare le pene d’amore, sentendosi comunque migliori. Tutti quei falò: Martina che confessa a Raul di avere «Elaborato dei pensieri» (e meno male gioia mia), Strunz Lino 2024 scritto sulla battigia resterà un’opera iconica. Come immortale rimarrà la vana attesa di Alessia, parrucchiera campana e novella Penelope, del solito Strunz-Lino, che tra le braccia della tentatrice Maika, adduceva di dover ancora terminare il suo percorso.

Genio e regolatezza. Sesso e samba. Se non possiamo essere un popolo di allenatori, almeno sappiamo che si riesce a svoltare tra un pinnettu e l’altro. Un volenteroso popolo di cornuti, tatuati, rasati, gonfiati, in abiti dai colori calipposi. E poi cosa sarà mai un cornino? Ben lo sapeva l’avvocato Agnelli, che nella vita fu maestro, anche in questo campo. Si narra che un’estate la moglie lo sorprese in barca con una blasonata signora. Lesta si fece condurre con un tender sul luogo del delitto. Lui, avendo capito che il falò si stava pericolosamente avvicinando, aspettò che la consorte salisse a bordo per fuggire sul gommone, lasciando sole le due donne. Volarono non solo gli stracci. Le gran dame si guardarono negli occhi e una disse all’altra: «Se ci facessimo fare due spaghetti?». Che mangiarono insieme in allegria. Signora mia, non ci sono più le corna di una volta. (T.M.)

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