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Ciclismo su pista, la leggenda Elia Viviani. Terza medaglia olimpica consecutiva a 35 anni

“Quelle di Parigi saranno le mie ultime Olimpiadi. È un cerchio che si chiude. Se non dovessi tornare con la medaglia d’oro sarei dispiaciuto, proverò a sacrificare tutto quel che posso per riuscire a spingermi oltre il limite e arrivare a Parigi forte abbastanza per giocarmi l’oro, come a Rio”. I proclami della vigilia c’erano stati ed Elia Viviani non poteva terminare la sua carriera leggendaria con la delusione del nono posto dell’omnium.

Quella odierna è stata molto probabilmente l’ultima gara del fenomeno di Isola della Scala a Cinque Cerchi e, terminare il suo ciclo, con la collezione completata: dopo l’oro di Rio ed il bronzo di Tokyo, ecco l’argento di Parigi, in quella che molto probabilmente non è la sua specialità, la madison.

Il capitano della Nazionale italiana di ciclismo su pista, assieme ad un altro dei punti cardine della squadra tricolore, Simone Consonni, può vantare come il suo compagno tre medaglie a livello olimpico. Come più volte Marco Villa ha detto, è Viviani che ha dato lustro a questa specialità nel Bel Paese: i vari Filippo Ganna e Jonathan Milan sono nati sotto la spinta di un fenomeno simile.

A 35 anni è ovviamente l’ora di dire basta e dedicarsi, per il tramonto della carriera, alla strada, magari provando a vincere ancora qualche tappa nei Grandi Giri. In ogni caso Viviani resterà per sempre nella storia dello sport italiano.

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