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ATP Montreal: Sinner e Rublev dominano Tabilo e Nakashima. Sarà ottava sfida fra i due

Grande vittoria per per Jannik Sinner e Andrey Rublev, rispettivamente vincitori su Tabilo e Nakashima. Sfide che potevano rivelarsi non poco complicate, visto il periodo difficile del russo e quello di grande forma del cileno. I due grandi favoriti, però, mettono le cose in chiaro, dominando i loro rispettivi match.

Per Sinner una partita al limite della perfezione, con una prima di servizio fortemente condizionata dal tanto vento, ma una seconda che si dimostra ancora una volta un’arma formidabile. Ora per l’azzurro sarà sfida con Rublev, avversari per l’ottava volta in carriera. I precedenti recitano cinque a due a favore del numero 1 al mondo, autore di grandi domini negli ultimi tre scontri sul veloce. L’ultimo trionfo del moscovita risale al Roland Garros del 2022, quando l’altoatesino fu costretto al ritiro dopo tre set (così come accadde nel loro primo scontro in assoluto, a Vienna nel 2020).

Sulla carta, potrebbe rivelarsi un altro dominio azzurro, visto il perfetto incastro fra le due tipologie di gioco. Questa volta, però, Rublev arriva mentalmente rilassato, viste le vittorie arrivare in un periodo di grandissima difficoltà. Nonostante il match sia programmato fra poche ore, è certo che la stanchezza non sarà un fattore: pochissime le energie fisiche spese da entrambi, forse consci della possibile difficoltà della sfida.

[1] J. Sinner b. [15] A. Tabilo 6-4 6-3

Primo set: un cinico Sinner conquista il primo parziale

Inizio molto deciso al servizio per i due giocatori, entrambi capaci di costruirsi il punto coi primi due colpi. Il forte vento, però, continua ad essere un fattore, in apparenza aumentato rispetto alla partita precedente. Tabilo macina ancora alla battuta, conscio di dover accorciare gli scambi per non concedere ritmo ai colpi a rimbalzo del numero uno al mondo. Sempre sul filo, si regala l’ace di seconda, e Vagnozzi grida: “È al limite, prima o poi due punti te li regala, forza!“.
E cosi è.

La spinta al limite è prima o poi destinata ad arrestarsi, a scontrarsi con gli ovvi problemi di un gioco sempre alla ricerca del vincente: arrivano i primi errori, arrivano le prime palle non sufficientemente profonde e Sinner non se lo fa certo ripetere due volte. Prende il controllo dello scambio, induce il cileno alla forzatura e conquista il break alla seconda occasione. Nonostante una percentuale di prime inferiore al 50%, la seconda di Jannik si rivela, ancora una volta, estremamente competitiva: al servizio per il set non lascia neppure un punto, chiudendo il parziale in 40 minuti di grande solidità.

Secondo set, troppo Sinner per un Tabilo sempre al limite

Tabilo continua a giocare a tutto braccio, consapevole della grande disparità di livello fra i due all’interno dello scambio. Sinner comincia a trovare i giusti appoggi in risposta, riuscendo finalmente a trovare le contromisure a una battuta che a tante difficoltà lo aveva costretto nel parziale precedente: la chela mancina, ora, è decisamente meno efficace. Il peso di un set perso nonostante l’alto livello espresso, comincia ad appesantire le spalle del giocatore cileno: a rimbalzo non trova più la palla, gli errori sono fin troppo vistosi, fin troppo lontani dal campo.

E allora, ancora una volta, Jannik è cinico nell’approfittare di ogni chance: il break è a zero e sotto ai piedi di Tabilo inizia a spalancarsi il baratro della sconfitta. Sopra tre a due, cominciano a vedersi le prime crepe anche nel gioco di Sinner, protagonista di due errori non forzati. Il servizio corre in aiuto, risale da 0-30, e con un recupero di grande mano zittisce le speranze di Tabilo. I dubbi nel braccio del cileno prendono ormai il sopravvento sul bel gioco espresso: sopra 40-0 il servizio perde efficienza, e con una risposta vincente fulminante Sinner riaggancia la parità. Quarto punto consecutivo, e palla break che coincide col primo matchpoint. Questa volta Tabilo serve bene, salvandosi, almeno per il momento. La quindicesima testa di serie ormai è preda della paura, sulla parità spedisce lungo uno schiaffo al volo apparentemente facile. E il secondo match point, l’azzurro, non se lo lascia sfuggire: buona risposta sul tentativo di discesa a rete e sfida a Rublev prenotata.

[5] A. Rublev b. [Q] B. Nakashima 6-2 6-2 (Christian Attanasio)

Primo set, Nakashima ci prova, ma Rublev è superiore

Andrey Rublev spinge forte sin dalle prime battute nel match con Brandon Nakashima e dopo appena tre game mette a referto il primo break nonostante una prova coraggiosa dell’americano che resiste a due breakpoint prima di concedere il sorpasso all’avversario. Rublev, in eccellente condizione come si può vedere dalle risposte, mette nuovamente alle strette Nakashima che però salva quattro breakpoint, una reazione importante che anche se rimane in svantaggio dimostra di essere qui per lottare al massimo delle sue forze contro un avversario più forte. Naturalmente la differenza tra i due è importante, soprattutto a queste condizioni, e nel gioco successivo Brandon crolla sul 5-2. Una formalità per il campione di Madrid a maggio chiudere con quattro game di vantaggio. Difficile dare troppe colpe a Nakashima, considerando un russo in stato di grazia, anche se gli 8 errori non forzati dello statunitense sono un punto da cui ripartire.

Secondo set: dominio Rublev, questa notte i quarti contro Sinner

L’inizio del secondo set è pressoché la fotocopia del precedente: Nakashima tenta di respingere gli attacchi di Andrey che però appare davvero al massimo della forma. Col passare del tempo si avverte un calo anche mentale, oltre che fisico, per l’americano che forse “lucidamente” si accorge della situazione. Al terzo game Rublev strappa con prepotenza il turno di servizio al numero 52 al mondo, che dopo questo break appare quasi arreso, consapevole di aver fatto fin qui il possibile. La prova di forza dell’ottavo nel ranking ATP è di grande qualità e lo dimostrano i 22 vincenti messi a segno in poco più di un’ora, sinonimo di grande fiducia nel colpire la palla al posto giusto e nel momento giusto. Seppur sottovoce, possiamo azzardare a dire che dopo un filotto di tornei non esaltanti di Rublev tra Wimbledon, Bastad, Umago e Washington, potremmo aver finalmente ritrovato la sua versione migliore, visto anche cos’ha messo in scena Andrey contro Tomas Martin Etcheverry.

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