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Casa distrutta dal rogo a Crogole, ustioni gravi per la proprietaria

TRIESTE Hanno perso i ricordi di una vita, anni di sacrifici. Le fiamme, violente, lo scorso sabato sera si sono divorate la loro casa di Crogole, nel comune di San Dorligo della Valle, distruggendo tutto e lasciando a mala pena lo scheletro dell’immobile.

Nel corso della notte l’incendio ha tenuto impegnati per ore i vigili del fuoco. La proprietaria dell’abitazione – una 72enne che viveva in quella casetta con il figlio trentenne – in mattinata, è stata trasferita con l’elisoccorso al Centro grandi ustioni dell’ospedale di Padova. Ha riportato delle gravi ustioni al volto, oltre a essere rimasta intossicata, come pure il figlio, per il denso fumo respirato.

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L’altra sera i sanitari del 118, dopo aver prestato loro le prime cure, li avevano trasferiti subito all’ospedale di Cattinara, ma se per il trentenne l’emergenza è rientrata in poche ore, per l’anziana madre la situazione è risultata da subito più seria. Non è servito invece il trasferimento al Pronto soccorso per un vigile del fuoco che, durante le imponenti operazioni di spegnimento dell’incendio, aveva a sua volta respirato del fumo.

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i residenti della piccola frazione di San Dorligo delle Valle erano ancora increduli e scossi di fronte a quel restava di quella casetta nella parte più irta di Crogole, e anche da quel via vai di vigili del fuoco, giornalisti e curiosi. Per un attimo, l’altra sera hanno temuto anche per le loro abitazioni, tanto erano alte le fiamme.

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La ricostruzione

Ricostruendo quanto è accaduto, l’incendio è divampato intorno alle 21.15 di sabato sera, probabilmente dal piano superiore della casetta, l’ultima di quattro singole unità immobiliari a due piani sistemate l’una attaccata all’altra, a mo’ di villette e schiera. Madre e figlio, che da una prima ricostruzione si trovavano al piano terra, appena hanno visto le fiamme che divampavano velocemente, con difficoltà per il fumo che li stava intossicando, sono riusciti a mettersi in salvo.

La donna si sarebbe ustionata al volto recuperando il gatto di famiglia: i vicini testimoniano di avere notato poi il felino tra le braccia del figlio.

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L'appello per i cani scapparti

Domenica è stato inoltre diffuso un appello, che riferiva di come a causa dello scoppio dell’incendio, quella sera, sono scappati due cani dal mantello di colore nero: un maschio e una femmina, quest’ultima con un collare elisabettiano.

A chiamare i soccorsi sono stati i vicini di casa. I Vigili del fuoco – sul posto è arrivata anche la Polizia di Stato – hanno operato con due squadre, una partita dalla centrale di via D’Alviano e una da Muggia. Coordinati dal funzionario di guardia, sono intervenuti con due autobotti, domando le fiamme e estinguendo l’incendio.

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Intervento difficile

«L’operazione è stata molto impegnativa – ha spiegato il vicedirettore del Comando provinciale dei Vigili del fuoco Daniele Bertagnolli – e si è protratta per diverse ore, per la violenza dell’incendio. Le valutazioni sulle cause del rogo sono ancora in corso: visti i danni ingenti non è stato possibile acquisire già degli elementi che facciano propendere per un’ipotesi piuttosto che per un’altra».

Chi da lontano vedeva le fiamme alzarsi su quel fazzoletto dell’altipiano, in un primo momento aveva pensato che l’incendio si fosse sviluppato nel bosco retrostante la casetta, per poi aggredire l’immobile. Non è andata così. Le fiamme sono partite da quell’abitazione, non si sa se per un cortocircuito, un incidente, una distrazione – i due residenti non sono fumatori –: saranno i successivi accertamenti a tentare di stabilirlo.

Salve le altre abitazioni

«Nell’opera di estinzione – sottolinea Bertagnolli, che era sul posto – siamo riusciti a evitare che l’incendio si propagasse anche alle altre unità immobiliari». Domenica le squadre – tra i due giorni hanno operato 23 vigili del fuoco, provati anche dal caldo afoso e costretti a indossare le pesanti divise ignifughe – hanno messo in sicurezza quel che resta della casa distrutta dal rogo, con verifiche strumentali utili a misurare i livelli di monossido nelle abitazioni e nell’area circostante, con operazioni di bonifica e smassamento, eliminando possibili residui di calore.

Nella casetta attigua a quella dove è scoppiato l’incendio, i valori di monossido che sabato sera non erano nella norma, domenica non hanno invece evidenziato criticità. Quindi, a operazioni finite, quei residenti di Crogole potranno tornare a disporre della loro abitazione. L’odore di fumo era comunque ancora molto acre.

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