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Caso Sinner, le reazioni dei giocatori: Pietrangeli, Kyrgios, Shapovalov e non solo

Vicenda che è destinata a far parlare per diversi giorni, mesi, e forse anni. Tanti dubbi, domande, pensieri, ma una sola certezza: Jannik Sinner è stato dichiarato innocente. Poco conta il resto, non sta a noi fare giustizia. Come non è compito dei giocatori che, sfortunatamente, sembrano avere più di qualcosa da recriminare alla decisione del tribunale internazionale. Polemiche che nessuno, ma veramente nessuno, ha mai sollevato durante i procedimenti, ancora in corso, ad Alexander Zverev per violenza domestica. Ma Sinner è il numero uno al mondo e, con lui, lo è la sua immagine. I danni a essa sono forse irreparabili, almeno per chi gli rivolgeva critiche fin da prima. L’accaduto, siamo certi, non farà dubitare chi è suo tifoso: la spiegazione è chiara, che le si creda o meno, la quantità ritrovata era irrisoria. Avvenimenti del genere, soprattutto nel calcio, sono all’ordine del giorno: basti pensare alla vicenda Palomino, accusato e poi dichiarato innocente. Così è accaduto allo stesso Sinner: dopo il ritrovamento della sostanza proibita, all’italiano era stata notificata una sospensione, alla quale si è dovuto appellare per continuare a giocare. Nulla di strano, quindi, a livello processuale. Così come non è strano l’utilizzo della crema incriminata, che pare essere di uso comune fra gli addetti ai lavori del circuito.

Nonostante le chiare spiegazioni e l’attività processuale svolta come da prassi, sembra che a diversi giocatori la cosa non sia andata esattamente bene. Ovviamente, non poteva certo mancare il commento dell’ex finalista slam Nick Kyrgios, anch’egli processato per aggressione nei confronti della sua ex fidanzata.
Ridicolo. – Ha scritto su X – Che sia stato programmato o accidentale. Sei stato trovato due volte con sostante proibite (steroidi)...Saresti dovuto essere sospeso per due anni. Le tue performance sono state migliorate. Crema per massaggi…Si, bello

Kyrgios non è certamente nuovo a commenti polemici su qualsiasi argomento, spesso vittima di falsa informazione.

Se il commento dell’australiano era quasi ovvio, meno lo era quello del tennista canadese Denis Shapovalov: “Non posso immaginare cosa stiano pensando in questo momento tutti i giocatori squalificati per contaminazione da sostanze“, scrive in un primo post, per poi concludere con un secondo commento: “Regole diverse per giocatori diversi“.

Parole decisamente forti, da parte di chi ha appena favorito della giustizia sportiva, vincendo un ricorso dopo la squalifica rimediata sui campi di Washington. Come da sempre accade, gli organi giudiziari sembrano funzionare soprattutto quando danno ragione a noi.

A sorprendere è anche il post dell’ex numero 10 del mondo Lucas Pouile: “Forse dovrebbero smetterla di prenderci per stupidi, no…?“.

C’era da aspettarselo, l’unico dubbio era il “quando”. Bene, subito. Intervistato immediatamente da Adnkronos, Nicola Pietrangeli ha voluto esprimere i propri dubbi sulla sentenza: “Quello che non capisco è perché gli hanno tolto i punti e i soldi conquistati a Indian Wells se è innocente? Io sono sicuro che Jannik lo sia e al posto suo avrei fatto ricorso per farmi ridare i punti e i soldi che ha guadagnato nel torneo californiano. Questo Tribunale indipendente mi convince poco, è una decisione che lascia dubbi. Credo che Jannik abbia deciso di non fare ricorso perché consigliato dai suoi legali ma se fosse successo a me io non avrei accettato che una decisione a metà. Se sono innocente voglio i punti e i soldi che mi spettano“. Parole anche di conforto, le sue. In caso a qualcuno non fosse ancora del tutto chiaro, Sinner ha dovuto rinunciare a soldi e punti perché l’errore è stato del tuo team che, per regolamento, è sua diretta responsabilità.

A moderare il fuoco verso l’attuale numero 1 al mondo, è Liam Broady, forse sconosciuto ai più, ma tennista di buon livello challenger. Il britannico ha, giustamente, evitato commenti riguardanti il caso specifico, portando alla luce i problemi per chi invece ha subito processi ben più lunghi: “A priori che Sinner facesse uso di doping o meno, non è giusto. Molti giocatori hanno attraversato la stessa cosa, ma aspettando mesi o anni perchè la loro innocenza venisse dichiarata. Non una bella figura“. In commenti successivi, le sue parole sono apparse decisamente meno moderate…“Speriamo che il sistema cambi per sempre e non soltanto per qualcuno ai vertici dello sport“. Poi, rispondendo a un commento a chi insinuava affinità fra l’ATP e la mafia italiana: “No comment“. Tutto chiaro.

Altre reazioni sono da attendersi nelle prossime ore, vista la grandezza dell’accaduto. Tutto ciò che possiamo augurarci è che le polemiche non vadano a destabilizzare il nostro campione, impegnato nell’ultimo slam dell’anno fra qualche giorno. Ora, ogni sua vittoria regalerà polemiche, così come lo faranno le sconfitte. Ricordiamo chi è Jannik Sinner, cos’ha portato al nostro paese e al tennis in generale. Non dimentichiamolo, mai.

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