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Donna trovata morta sulle scale a Trieste, un testimone: «Diverbio con un uomo nell’atrio»

TRIESTE I carabinieri stanno passando al setaccio il giro di amicizie e di frequentazioni di Zhanna Russu, la quarantacinquenne ucraina che sabato sera è stata trovata morta sulla scalinata del sottotetto di via Fabio Severo 20, una rampa che conduce su un terrazzo situato in cima al palazzo. Perché era lì, su quel balcone, che evidentemente la quarantacinquenne si stava recando. O dal quale stava ritornando. Chi ha visto il corpo disteso sui gradini, ha avuto l’impressione di una donna «in fuga».

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Le indagini

In attesa dell’esito dell’autopsia, della tac e del test tossicologico (in particolare a livello cerebrale per rintracciare eventuali traumi), in questi giorni gli investigatori – coordinati dal pm Pietro Montrone – si sono focalizzati sull’analisi del cellulare della vittima e quindi sui suoi contatti, sui messaggi e sulle telefonate. Alcune persone sono già state convocate dai militari dell’Arma e invitate a riferire quanto di loro conoscenza sulla donna.

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Una nuova testimonianza

Intanto spunta una nuova testimonianza sulla presenza di un uomo che è stato notato all’interno del condominio di via Fabio Severo assieme alla quarantacinquenne: è la testimonianza di un vicino che abita nella stessa palazzina e che sostiene di aver assistito a un diverbio tra lei, Zhanna Russu, e questa persona. «Credo fossero due settimane fa o forse meno – racconta il condomino – erano nel pianerottolo dell’ammezzato. Mentre entravo, mi sono accorto che parlavano in modo molto animato. L’ho ancora bene in mente: non un vero e proprio litigio, ma una discussione accesa. Appena mi hanno visto, hanno smesso di colpo. Quando sono entrato nel mio appartamento, hanno ripreso a parlare in quel modo. Parlavano in una lingua straniera».

Il vicino ricorda ancora qualche particolare sull’uomo: «Sulla trentina, magro, pelle chiara, capelli corti».

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Punti da chiarire

In questi giorni, all’indomani della macabra scoperta del cadavere sulle scale – un corpo che versava già in uno stato di decomposizione – una coinquilina aveva riferito al Piccolo che Zhanna Russu si «vedeva» con un uomo. Sembra che tra i due non ci fosse una vera relazione ma una frequentazione. Non si sa se questa persona avesse incontrato la donna anche il giorno della scomparsa; è un elemento, questo, che gli investigatori puntano a chiarire. Non si sa neppure se si trovasse da sola oppure in compagnia di qualcuno nel momento in cui percorreva la scalinata che porta al terrazzo sul tetto, dove è stato rinvenuta la salma.

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L’ispezione cadaverica compiuta dal medico legale non ha riscontato ferite né tracce sospette che possano far pensare a un omicidio, non evidenti almeno. Per quanto il corpo fosse già in decomposizione, sono stati individuati però alcuni segni di pressione sulle braccia.

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