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Trovato morto nel furgone: l’autopsia conferma la morte per malore

Mimmo Tres è morto per un malore. Non per un’aggressione, né per altri motivi: il suo cuore ha smesso di battere mentre si trovava all’interno del suo Renault Kangoo e il suo corpo è stato rinvenuto in stato di decomposizione a Bigolino, frazione di Valdobbiadene, domenica 11 agosto.È questo il risultato dell’autopsia eseguita ieri pomeriggio sul corpo dell’uomo dall’anatomopatologo Alberto Furlanetto.

L’esame autoptico sul corpo del quarantenne di Campo San Pietro di Mel era stato disposto dalla procura di Treviso dopo il sequestro del Renault Kangoo.

Sin da subito l’ipotesi principale è stata che a stroncare l’uomo era stato un malore, probabilmente dovuto al caldo. Tutto, infatti, ha lasciato pensare ad un mancamento nel furgoncino che era chiuso dall’interno e dove i carabinieri hanno trovato documenti e portafogli. Il cadavere, già in decomposizione favorita dalle alte temperature, era accasciato tra i due sedili e per questo non visibile dall’esterno, motivo per cui nessuno per strada ne ha notato la presenza nelle ore immediatamente successive al decesso.

Nessuno si era reso conto del fatto che fosse lì fino alla tarda mattinata, quando una persona che passava nel parcheggio davanti all’ufficio postale di Bigolino ha visto il corpo inanimato e cercato di aprire la portiera per accertarsi delle condizioni dell’occupante.

L’allarme è scattato subito. Ma quando i medici sono arrivati sul posto hanno capito che non c’era più nulla da fare. Tres era morto da ore, forse addirittura da giorni. Il corpo non presentava segni di violenza, evidenza confermata dall’autopsia eseguita ieri.

Nel ricostruire le dinamiche che hanno portato al decesso di Tres, i carabinieri avevano sentito anche dei testimoni che avevano raccontato che nella sera fra venerdì 16 e sabato 17 agosto alcuni avrebbero udito delle urla riconducibili a una rissa rimbombare nel piccolo centro di Bigolino.

Risale al giorno successivo il ritrovamento del furgoncino con il corpo senza vita di Mimmo Tres. L’esame autoptico ha confermato che non c’è stata alcuna correlazione fra l’episodio della rissa e la morte dell’operaio della Luxottica di Agordo che, in parallelo all’attività in azienda svolgeva saltuariamente dei lavori da pavimentista, magari proprio nella zona dove è stato trovato.

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