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Ronchi dei legionari, torna a casa la copia della medaglia del Vate per l’impresa di Fiume

RONCHI. Torna a “casa”, seppur non sia l’originale bensì una perfetta riproduzione, la medaglia d’oro che Gabriele D’Annunzio fece coniare a un anno di distanza dall’impresa di Fiume e che, l’11 settembre del 1920, spedì all’allora sindaco, il commissario tenente colonnello, Adolfo Molfino.

La donazione nelle mani del primo cittadino di Ronchi dei Legionari Mauro Benvenuto, ha visto ancora una volta protagonista il cavalier Adriano Ritossa, già consigliere regionale e presidente del comitato per la valorizzazione storico-letteraria di Gabriele D’Annunzio.

La medaglia è stata riprodotta grazie ad un’altra “chicca” che compone il fondo ronchese dedicato al poeta-comandante. Si tratta di un punzone, diametro 4 centimetri, utilizzato per realizzare la medaglia commemorativa della marcia su Fiume. Il prezioso oggetto era stato consegnato nei mesi scorsi da Irno Monassi, da parte del cugino Piero, nativo di Buja, in provincia di Udine.

Attraverso il punzone Ritossa ha fatto realizzare la riproduzione che, ora, si accompagna alla lettera, originale, che la municipalità ronchese conserva.

«Offro al Comune di Ronchi la medaglia che commemora la Marcia di Ronchi. I Legionari – scrisse D’Annunzio – vollero che non fosse di bronzo ma d’oro. Eccola. È un’offerta votiva ai combattenti sepolti, nell’arido cimitero, al popolo che porta nel nome la gloria del grande evento, all’ombra di Guglielmo Oberdan che senza corda pende sulle rovine».

La medaglia venne trafugata nel 1945. Poi fatta riconiare a Udine in argento dorato nel 1956, ma anche questa, dopo poco tempo, fu di nuovo fatta sparire.

«Sono grato ad Adriano Ritossa per questo suo ulteriore gesto – ha detto Benvenuto – che arricchisce un fondo già molto importante, custodito nel nostro antiquarium e che è parte integrante della storia di questa città». Quella commemorativa della spedizione di Fiume è una medaglia del Regno d’Italia. Nacque come coniatura non ufficiale della Reggenza italiana del Carnaro, istituita da Gabriele d’Annunzio, con il nome di medaglia commemorativa della marcia di Ronchi, subito dopo l’occupazione di Fiume del 12 settembre 1919. Riporta il motto “Hic manebimus optime”.

La medaglia, che non reca firme o marchi. Fu coniata dallo stabilimento Johnson di Milano su modello dello scultore Adolfo De Carolis, che seguì precise indicazioni del Vate. Di questa medaglia esistono tre tirature. La prima coniata in 200 esemplari, fu consegnata ai Legionari che entrarono in Fiume con d’Annunzio.

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