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Tagliate le prime siepi in Borgo stazione, venivano usate per abbandonare rifiuti e nascondere droga

UDINE. Ci ha dato un (primo) taglio, il Comune di Udine. Al degrado. Alle siepi di Borgo stazione. Zac zac.

Ha preso così il via nella mattinata di mercoledì 21 agosto il piano ideato dal Comune di Udine per garantire maggior decoro al quartiere. Step d’abbrivio nella tabella di marcia redatta sotto la guida dell’assessore alla Polizia locale e sicurezza partecipata Rosi Toffano, la rimozione delle siepi e degli arbusti collocati ai bordi delle corsie stradali.

L’obiettivo il miglioramento della sicurezza e dell’ordine pubblico: per la loro conformazione, infatti, queste piante possono favorire l’abbandono di rifiuti e diventare nascondigli per attività illegali, come emerso anche nel corso dell’ultimo comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

La delibera delle operazioni da svolgersi – anche tramite Net – era giunta nelle ultime settimane: a farsi carico del “disboscamento” stradale sono stati quindi gli addetti del servizio verde pubblico comunale insieme alla ditta incaricata, la cooperativa Partecipazione di Udine, la quale ha effettuato la rimozione degli arbusti in via Leopardi per proseguire quindi il proprio lavoro in via Dante.

Nel grande schema inaugurato dall’amministrazione comunale per migliorare le condizioni di vivibilità del quartiere, prevista una pulizia straordinaria delle strade, l’intensificazione della raccolta rifiuti e del vetro anche nelle zone di parcheggio, la liberazione delle caditoie, oltre alla già avviata rimozione di fioriere e siepi che, potenzialmente, possono diventare ricettacolo di rifiuti e oggetti pericolosi.

«La sicurezza pubblica passa inesorabilmente per la cura degli spazi pubblici e la possibilità o meno che questi diventino luoghi di degrado – ha detto allora l’assessore Toffano –. Per questo siamo sicuri che il pacchetto di interventi in Borgo stazione, primo fra i quali la rimozione delle siepi, contribuirà a migliorare la situazione nel quartiere, risolvendo, almeno in parte, problemi noti, contribuendo ad aumentare il senso di sicurezza».

Un primo passo, insomma, necessario quanto sofferto: il verde, d’altronde, rappresenta un patrimonio della città. Nonché, purtroppo, degli spacciatori, che nei cespugli di Borgo stazione spesso e volentieri hanno visto fin qui un punto di scambio da utilizzare insieme ai propri acquirenti.

«La rimozione parziale e totale delle siepi – prosegue Toffano –, spesso utilizzate come aree di abbandono di rifiuti o di materiali pericolosi, quando non di sostanze, è il primo passo di un piano che garantirà una cura importante degli spazi pubblici del quartiere e quindi una maggiore vivibilità».

Certo, nel connubio fra spaccio e aree verdi, Borgo stazione non è il solo “polo” cittadino a uscir degradato dalla compravendita di sostanze stupefacenti. Uno dei parchi più utilizzati dai pusher, dunque, è il Moretti, dove la droga viene nascosta ovunque. Segnalazioni arrivano anche dal parco Brun, in Chiavris, dal colle del Castello, dalla collinetta al centro di piazza Primo Maggio, dal parco Alpi di via Melegnano e dall’area verde tra il parcheggio del Panorama di viale Venezia e via Cormôr Basso.

Senza la vegetazione che punteggiava Borgo stazione, gli spacciatori del posto saranno costretti a inventarsi altri nascondigli. Quali? Scoprirlo il compito degli operatori delle forze dell’ordine.

Nel frattempo, il piano anti-degrado farà il suo corso con l’obiettivo di valorizzare il quartiere rendendolo più pulito, più sicuro, più legale.

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