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Ferrovie, aumentano i passeggeri sui treni del Friuli Venezia Giulia

Dal primo giorno dell’anno al 31 luglio scorso sui sedili dei treni regionali del Friuli Venezia Giulia si sono seduti 6,2 milioni di viaggiatori: c’è di che festeggiare per Trenitalia, perché si tratta di una media di 30 mila passeggeri al giorno con un aumento, rispetto al 2023, del 4%.

I dati

Non si tratta certo di una nuova tendenza, perché il trasporto su rotaia è ormai in aumento in regione da qualche anno. Secondo la società si tratta di un effetto della cooperazione con le istituzioni regionali: «I numeri in costante crescita testimoniano il grande impulso dato al trasporto passeggeri su rotaia dalla sinergia fra Trenitalia e Regione Fvg», scrive proprio Trenitalia in una nota. Il dato riportato in attacco arriva a fine luglio ed è l’unico disponibile al momento per questa parte dell’anno, poiché le rilevazioni vengono condotte su base trimestrale. L’analisi dei dati dal primo gennaio alla fine di giugno, però, consente comunque di fotografare il fenomeno nella prima metà dell’anno.

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Da gennaio a giugno

Nei primi sei mesi del 2024, nel complesso, le presenze a bordo dei treni regionali del Fvg hanno registrato un incremento del 4% che, precisa Trenitalia, «migliora ulteriormente l’ottima performance già raggiunta nel 2023». Da gennaio a giugno, la società ha rilevato anche un incremento delle biciclette trasportate: sono state 24 mila, una crescita del 10% rispetto all’anno precedente. Non mancano, ovviamente, anche i riflessi direttamente riconducibili all’ingresso del Friuli Venezia Giulia (e in particolare di Trieste) nei flussi internazionali del turismo, crocieristico e non: da aprile a giugno sono state registrate infatti 12 mila presenze di crocieristi sui treni regionali, alcuni dei quali sono stati programmati ad hoc per le giornate di approdo nel capoluogo regionale delle navi bianche di stazza maggiore.

Per Trenitalia si tratta di «risultati che promuovono le azioni intraprese per incentivare l’utilizzo del treno come mezzo ecologico e sostenibile oltre che per gli spostamenti pendolari quotidiani anche per il turismo e i grandi eventi».

Il panorama

Il cambiamento avviene in un contesto infrastrutturale che, come abbiamo scritto su queste colonne nei mesi scorsi, attraversa una fase di trasformazione. L’accordo quadro fra la Regione e Rete Ferroviaria italiana, firmato nel 2022, prevede un aumento dei treni «sia attraverso una più ampia copertura delle tracce orarie nei vuoti d’offerta oggi presenti, sia attraverso l’attivazione di nuovi servizi sulla tratta Maniago-Gemona, a seguito della progressiva riapertura, per fasi, della linea». Quanto alle opere in progetto, il piano commerciale di Rfi spiega: «L’elettrificazione della linea Casarsa – Portogruaro darà la possibilità di realizzare servizi passanti, integrandoli con le linee afferenti. Il potenziamento della linea Venezia-Trieste permetterà di aumentare la frequenza dei servizi regionali Venezia Mestre-Portogruaro e Portogruaro-Trieste».

Nel 2025 e oltre

Al di là degli auspici, sappiamo che è stata rimandata al 2025 la riapertura della Sacile-Gemona, che doveva essere conclusa entro la fine dell’anno in corso. Per quanto riguarda la Casarsa-Portogruaro, un cantiere è in corso fino a fine mese per la sostituzione della travata metallica di un ponte, e darà l’occasione per la posa dei pali di sostegno dei cavi di alimentazione. Altro discorso per il nodo ferroviario di Udine, faccenda infinita, che attende la realizzazione della seconda parte di cantiere e per cui quest’anno Roma ha stanziato altri 40 milioni di euro (i costi stazionano sui 280 milioni). Resta al momento aperta, infine, la partita principale: la velocizzazione della linea Venezia-Trieste, attesa ormai da una decade ma – almeno per il momento – ancora ferma al livello della progettazione. —

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