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Feltre, Catino nuovo primario di Pneumologia: «L’obiettivo è ampliare i posti letto»

Proviene dal Ca’ Foncello, il nuovo primario di Pneumologia Cosimo Catino nominato ad aprile a pochi mesi dal pensionamento di Stefano Calabro, che ha preso servizio al Santa Maria del Prato e che il 21 agosto è stato presentato dal commissario Giuseppe Dal Ben.

Il direttore Cosimo Catino è nato a Salerno 51 anni fa, e ha acquisito esperienza di studio e di pratica anche nell’ambito di endoscopia toracica che negli ultimi anni ha avuto grande sviluppo nelle nuove procedure interventistiche per la diagnosi e il trattamento delle lesioni bronco-polmonari.

Eredita un reparto orientato sugli stati acuti, con le eccellenze sulla medicina del sonno e sulla fisiologia respiratoria, e agganciato al territorio per la gestione domiciliare di affezioni croniche, come le bronchiti cronico-ostruttive, in sigla Bpco, che comportano frequenti acutizzazioni e che grazie al percorso di cura messo in atto da anni possono essere trattate dall’équipe infermieristica e dal medico curante.

Un reparto che ha 14 posti letto, con un tasso di occupazione vicino al 100 per cento nei periodi invernali, e può contare sull’équipe medica rappresentata da Edda Enzo responsabile dell’ambulatorio per i disturbi respiratori del sonno, Geo Sasso, Nicla Orzes e Alessia Pauletti con il contributo del medico in formazione specialistica Michele Barp e della lunga esperienza clinica di Franco Maria Zambotto che continua a collaborare con l’Ulss Dolomiti anche da pensionato.

«Si tratta di un’unità operativa importante, quella che consegniamo al primario Catino», ha premesso il commissario Dal Ben, «specializzata in funzionalità respiratoria e endoscopia toracica con il Centro per i disturbi respiratori del sonno alla quale teniamo molto».

Pneumologia è infatti centro regionale autorizzato nella Ulss 1 Dolomiti per la prescrizione della Cpap (maschera che eroga aria durante la notte per prevenire le apnee) e per la somministrazione di farmaci per la sonnolenza residua.

Sulle prospettive future del reparto, il nuovo primario Catino ha premesso come negli ultimi anni tutte le sezioni ospedaliere di degenza abbiano risentito pesantemente del Covid, sul quale peraltro non si abbassa la guardia.

«Ma l’ambiente è stimolante e accogliente, è stato fatto nel passato un ottimo lavoro di formazione e di apertura ad altre unità operative e al territorio».

Uno degli obiettivi che si pone il direttore è quello di poter incrementare il numero di posti letto di qualche unità, ha detto Catino, a fronte di 194 ricoveri solo nei primi sei mesi di quest’anno, riconoscendo però che il volume di attività quanto a prestazioni ambulatoriali è assai significativo.

«Nel primo semestre del 2024 le prestazioni ambulatoriali sono state ben 3460. Ciò cui punteremo è non solo il mantenimento dello standard qualitativo e quantitativo, ma anche ove possibile l’incremento di metodiche diagnostiche affinate, flessibili e attendibili».

Metodiche che si avvicinino il più possibile alla medicina di prossimità.

«Per questo cercheremo di dotare il reparto della tecnologia più utile e più efficace partendo dal presupposto che è l’ospedale che va incontro al paziente, lo intercetta e lo prende in carico, senza aspettare che sia il paziente a ricorrere all’ospedale», ha chiosato il commissario Dal Ben.

Il monitoraggio da remoto e la possibilità di sottoporsi a esami strumentali semplici, come la spirometria, senza andare in ospedale accorcia infatti la distanza fra patologia e presa in carico, hanno puntualizzato il nuovo primario Catino e Edda Enzo.

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