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US Open: tra i due litiganti… Djokovic gode? Novak a caccia del record assoluto di Slam

Fino a un mese fa il mondo del tennis era ai piedi di Carlos Alcaraz, sulla cima svettava però Jannik Sinner. Il resto della stagione, considerando principalmente Olimpiadi e US Open, sembrava destinato a finire o tra le vette d’Alto Adige o nell’afa di Murcia. Una nuova corsa a due, come un tempo era la normalità tra Roger e Rafa. E, come per tanti anni (erroneamente) è accaduto, ci si è dimenticati di Novak Djokovic. Che, quasi grato, ha galoppato tranquillo fino alla finale per l’oro olimpico, domando con successo Alcaraz per acciuffare il novantanovesimo titolo della carriera, l’unico però che gli mancava. Il più ambito, il corollario a una carriera irripetibile. Abbastanza per smettere, pensavano molti. Ancora una volta, si sbagliavano.

E ci troviamo così alla vigilia dell’ultimo Slam dell’anno, sulla superficie preferita di Sinner, teatro del primo grande trionfo di Carlitos. Dove però il campione in carica è Djokovic, che ha ottenuto a Flushing Meadows lo storico 24esimo Slam; e che, su quello stesso campo, ha toccato con un dito la leggenda, senza però acciuffarla e completare il Grande Slam. Nole avanza la sua candidatura come principale favorito. E non basta la teoria della “pancia piena” per smentire, specie guardando i due principali avversari.

Sinner era già apparso, pur vincendo, non al top della forma fisica a Montreal e a Cincinnati, con l’anca non del tutto ripresa. La risoluzione del caso doping può riconsegnargli una certa serenità, ma dovrà isolarsi dall’esterno ora che il resto del mondo sa quanto è accaduto, con tutte le polemiche del caso. Per quanto riguarda lo spagnolo, le fatiche estive europee hanno presentato il conto in Ohio, restituendo un giocatore nervoso e non capace di tenere il solito ritmo a lungo, deludente nella prima uscita sul cemento. Notizie di burrasca…che diventano miele per le orecchie di Nole.

Il serbo arriva infatti a New York riposato, forte del titolo olimpico, e con un doppio obiettivo chiarissimo nel mirino: il centesimo titolo…ma soprattutto il 25esimo Slam, per conquistare il record assoluto di Major vinti superando anche Margaret Court. Un target che, secondo Chris Evert, porrebbe la parola fine all’eterna discussione sul più grande: “Se Djokovic vincesse il torneo arrivando a 25 sarebbe una fatica degna di Ercole. A quel punto avremmo, a mani basse, il più grande giocatore di sempre“.

Ma, al di là di qualsiasi di queste considerazioni, ciò che rimane, in attesa del sorteggio del tabellone principale (oggi, giovedì 22 agosto, alle 18 italiane) è che una volta ancora, nel 2024, 13 anni dopo il suo primo titolo allo US Open, tra i primissimi favoriti c’è Novak Djokovic. Certo, gli eventi di contorno si sono incastrati a suo favore, e la forma del serbo è da verificare, ma lo sono soprattutto quelle di Alcaraz e Sinner. Eppure, dando anche un rapido sguardo a un ottimo indicatore quale le quote, la distanza tra i due giovinastri e il serbo si è ampiamente ridotta: lo spagnolo a 2,50, l’azzurro a 3,00 e Nole solo a 3,25. E non c’è niente di casuale in tutto ciò, come niente fu casuale in Australia più di 16 anni fa, teatro del primo Slam del serbo. L’inizio di una storia che potrebbe vedere scritto tra due settimane il più incredibile dei finali.

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