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Anguria di lusso venduta a Porto Cervo, i social rilanciano “il caso”: c’è chi insorge. Ma anche chi non si si stupisce

Un cocomero venduto a peso d’oro:  un’“anguria ‘di lusso” spicca in vetrina in un supermercato di Porto Cervo e diventa il nuovo caso da discutere sotto l’ombrellone. Una vicenda che, immancabilmente, finisce in primo piano sui social. Il post con la foto del frutto estivo esposto e prezzato per l’occasione – 42 euro e 62 centesimi per 15 kg di frutto – venduto a 2,79 euro al kg – circola prima, e dilaga poi in queste ore su Twitter, finendo anche su Dagospia, con inevitabile codazzo di polemiche. Eppure, nonostante le tante rimostranze e i commenti piccati piovuti a profusione, non tutti gridano allo scandalo. Anzi…

Anguria di lusso, quell’oscuro oggetto del desiderio della “vita smeralda”

Tra “vita smeralda” e disincanto quotidiano, infatti, il passo sembra essere breve: e i social, come sempre, rimarcano distanze e incongruenze, ma anche le inevitabili giustificazioni del caso. Così, tra sdegno e rabbia, accettazione e giustificazione, il caso monta con impennate e ridimensionamenti dettati da logiche e argomentazioni che, per quanto accettabili, nulla scontano comunque allo scontrino finito nel mirino.

Sui social c’è chi insorge e chi acconsente

E allora, sono già oltre 920 i commenti, 1400 i like registrati. Eppure, davanti agli indignati dal super prezzo – «Fatelo marcire, con 42 euro me ne vado al ristorante!» – posta qualcuno. «Non ci posso credere: 42€ un cocomero…» replica qualcun altro. Mentre c’è anche chi aggiunge: «Ci sono i diamanti dentro! Ecco perché!». E ancora: «Come a Pasqua!». O anche: «In Calabria ti compri anche il banco vendita…». Seguito da chi sentenzia: «No vabbè, semplicemente scandaloso. Spero che rimanga sullo stomaco del venditore».

Anguria di lusso, un furto? Ma in fondo il peso… E il caso monta

Con infiniti altri che denunciano un vero e proprio «furto». Arrivando persino a citare il “Vanna Marchi pensiero”, mentre altri rilevano: «Ma con 15 chili ci mangiano 30 persone». «Questa è la tipologia di anguria più buona in assoluto. Viene dal mantovano. Con un laser verificano il grado di zucchero e la selezionano come premium… Il prezzo vale!», certifica un utente. Molte quindi le precisazioni, a partire dal fatto che l’etichetta reciti Arzachena, che «non è Porto Cervo». O che rilanciano che risulti un po’ datato anche il giorno di confezionamento, cioè il 24 luglio.

L’anguria (di lusso) della discordia

«Perché – chiedono – pubblicare una foto con un mese di distanza?». Pronti a controbattere: «Se non sapete le cose non scrivetele», ammoniscono alcuni, ricordando il nome del prodotto e dell’azienda che coltiva e vende «un’eccellenza italiana». «L’anguria è 15 kg e il prezzo al kg è assolutamente normale. Se poi ti interessa far sapere che sei a Porto Cervo togli l’etichetta e lamentati di altro», la chiosa.

Il caso divampa, anche se non tutti gridano allo scandalo

Insomma, la rivoluzione social è in corso. Ma c’è anche chi punta a spegnere il fuoco della recriminazione, per esempio facendo notare come il peso del frutto non sia esattamente irrilevante. Così come la qualità. Resta il fatto che il caso è esploso. Se poi le sue deflagrazioni rilanciano giustificazioni di sorta o esiti paradossalmente interpretabili, poco conta. Resta il dato che in Costa Smeralda, meta dei vip, anche una fetta di cocomero desta scompiglio. Anche se non non tutti gridano allo scandalo…

 

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