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Investito da una macchina e morto due mesi dopo per un malore, la procura di Pordenone dispone l’autopsia

BUDOIA. La procura di Pordenone ha aperto un fascicolo sulla morte di Gian Pietro Fort, l’anziano di 83 anni deceduto a seguito di un malore lo scorso 17 agosto, a due mesi di distanza dall’incidente che l’aveva visto scontrarsi con un’auto mentre era in bicicletta a Budoia.

A chiedere chiarezza sulla fine dell’anziano è la moglie, che, assistita dall’avvocato Elisabetta Zuliani, ha presentato un esposto alla stazione dei carabinieri di Polcenigo chiedendo di accertare le cause del decesso del marito e se queste possano avere un collegamento diretto con l’incidente del 29 maggio.

Oggi il conferimento dell’incarico dell’autopsia, che, come disposto dal pm Marco Faion, sarà eseguita dal medico legale Lucio Bomben. Dopo l’apertura del procedimento penale è stato iscritto nel registro degli indagati l’automobilista di 57 anni, C. V. M., con l’ipotesi di accusa di omicidio stradale.

A difendere il 57enne l’avvocato Edoardo Spagnolo dello studio legale Santini Sette, che ha nominato come consulente di parte nell’autopsia Barbara Polo Grillo.

L’incidente

Nel pomeriggio dello scorso 29 maggio, intorno alle 17.30, il 57enne era alla guida della sua Volkswagen Polo, stava viaggiando su via Julia, quando ha imboccato la rotatoria con l’intenzione di prendere la seconda uscita per proseguire sulla stessa strada.

L’impatto con Fort, in sella alla sua bicicletta, è avvenuto proprio in rotonda. L’anziano stava sopraggiungendo da via Agostino Stefani ed è entrato anche lui in rotonda in direzione della stessa uscita. Dopo la collisione fra auto e bicicletta, Fort ha perso l’equilibrio cadendo a terra.

L’impatto sarebbe avvenuto all’altezza del parafango anteriore sinistro dell’auto. Allertate le forze dell’ordine e i soccorsi, sul posto erano intervenuti i carabinieri di Fontanafredda per eseguire i rilievi e ricostruire la dinamica del sinistro, e il personale sanitario in ambulanza, che aveva preso in carico l’anziano per trasportarlo in pronto soccorso all’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone.

Il ricovero in ospedale

Dopo una prima valutazione medica, l’anziano era stato trasferito all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine e ricoverato nel reparto di chirurgia vertebro-midollare e unità spinale. A seguito dello scontro con il veicolo e la caduta a terra l’uomo aveva riportato vari traumi.

Sottoposto a un intervento chirurgico, era stato dimesso il 19 giugno con la prescrizione di indossare per almeno due mesi il busto e assumere una serie di farmaci.

Tuttavia per l’uomo la degenza ospedaliera era proseguita nella residenza sanitaria assistita di Sacile, dove era stato seguito – almeno nella fase iniziale – nel percorso riabilitativo.

Quando è stato ritenuto opportuno che potesse continuare il programma in autonomia, è stato rimandato a casa. Le condizioni di salute dell’uomo non hanno destato particolari problematiche fino alla sera del 16 agosto, quando un malore improvviso l’ha costretto a chiedere aiuto al 118, che intervenuti fon l’ambulanza hanno deciso per il ricovero in ospedale. Alle 12.30 del giorno dopo, però, è deceduto.

La querela

Una morte che, secondo la moglie, necessita di essere chiarita. Secondo lo Studio 3A, che assiste la vedova, la vittima, nonostante gli anni e qualche problematica di salute legata all’età, prima di essere investito era perfettamente lucido e autonomo. Per questi motivi il sospetto è che il decesso potrebbe essere collegato ai postumi dell’incidente.

Tuttavia se tra i due fatti ci sia un nesso di causa ed effetto sarà solo l’autopsia ad accertarlo. L’esito dell’esame sarà in grado di fornire risposte ai familiari dell’anziano e permettere di procedere con il nulla osta per la sepoltura e la fissazione della data dei funerali.

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