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Morto a 91 anni Mario Troian, storico pescatore di Grado che vide abbattere l’aereo Usa

GRADO È deceduto a 91 anni uno degli ultimi storici pescatori della laguna, Mario Troian. Ha sempre vissuto in laguna e la sua passione, la sua vita, per la pesca sono rimaste tali sino alla fine: ha infatti mantenuto sempre valida la sua licenza di pesca. Fino a 90 anni non mancava giorno che non fosse presente in laguna e nel casone di famiglia. Poi i viaggi in batela hanno iniziato a diradarsi.

Il custode di Valle Morgo

In origine, sin da piccolo, Mario risiedeva stabilmente in laguna. Il papà Traiano era il valligiano di Valle Morgo, compito che è poi passato a lui. Mario Troian assieme alla moglie Elisabetta (Betta) divenne, infatti, il custode di valle Morgo.

Testimone della battaglia aerea

È stato, da ragazzo, testimone della battaglia aerea avvenuta durante la Seconda guerra mondiale sopra la laguna e nel mare antistante Grado. Ha assistito così all’abbattimento dell’aereo quadrimotore americano che, colpito, è affondato in laguna. L’impatto è stato violento, tanto che l’aereo sprofondò di tre-quattro metri sotto il fango. Solo negli ultimi anni, proprio grazie alla sua testimonianza gli americani che in tutto il mondo hanno il compito di recuperare i corpi dei loro soldati, hanno potuto trovare e riportare in patria quelli dell’aereo caduto a Grado, così come avevano fatto in precedenza sull’aereo caduto in mare.

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Una vita di fatica

Raccontare di chi vive in laguna può apparire semplice. Ma abitarvi stabilmente come hanno fatto centinaia di gradesi che risiedevano nei casoni (nella laguna di Grado ci sono oltre un centinaio di mote, le piccole isolette con i casoni) non era per nulla facile. Un tempo, a differenza di oggi, non c’era assolutamente nulla: non c’erano gruppi elettrogeni, cellulari ed elettrodomestici. Ci si alzava alle prime luci dell’alba; una fugace colazione, poi a pesca e quindi alla sera la cena all’ora del tramonto e poi a dormire. Vita semplice e di fatica.

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E gli incerti non mancavano certamente. Racconta Francesco Monferà (Burela), oggi 77 anni, nipote dello scomparso, che era il valligiano della dirimpettaia valle Noghera, che spesso andavano oltre che a pescare anche a vendere il pesce non solo a Grado ma anche a Marano Lagunare a bordo del piccolo “Marechiaro”.

Barca affondata

Francesco Monferà rammenta ancora che spesso andava a mangiare proprio a Morgo, dagli zii, ma soprattutto gli vengono in mente alcuni fatti che spiegano come era davvero difficile la vita in laguna. Inizialmente quando ci si muoveva solamente a forza di braccia, a remi con la batela ma anche con il piccolo peschereccio, non era facile. «Talvolta capitava di trovarsi in mezzo alla nebbia – racconta – e per rientrare si andava avanti letteralmente a tentoni: non c’erano strumenti». «E siamo pure affondati, – aggiunge Francesco Monferà –, a bordo eravamo sempre noi due, andando a finire contro un dosso nei pressi di Morgo; ci hanno tirato fuori alcuni parenti».

Mario Troian lascia il figlio Tiziano, titolare del ristorante Al Doge, la nuora e la nipote Alessia. I funerali saranno celebrati lunedì 26 agosto alle 9.30 nella basilica di Sant’Eufemia, muovendo alle 8.45 dalla cappella mortuaria dell’Ospedale di Monfalcone dove si potrà salutare il defunto a partire dalle 8.

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