In tre minuti sfondano la vetrata con un furgone e poi rubano bici per 140 mila euro
AZZANO DECIMO. Entrano. Sfondano. Rubano. Tre azioni in tre minuti. I ladri sono riusciti a portare via diciassette biciclette per un valore di 140 mila euro. Senza contare quelle danneggiate, una decina, a cui si sommano altri 60 mila euro di danni.
Un colpo studiato nel dettaglio che ha permesso alla banda di malviventi di uscire a mani piene la notte tra mercoledì 21 e giovedì 22 agosto dal negozio Protime 22 di viale Rimembranze ad Azzano Decimo.
Le famiglie che abitano dall’altra parte della strada rispetto al cancello automatico dal quale i delinquenti sono entrati dicono di non aver sentito alcun rumore. Eppure un bel po’ di trambusto devono averlo fatto.
«Il primo allarme è scattato alle 3.20», spiega il titolare Paolo Faccioli, che subito si è precipitato sul posto, dove erano già arrivati i carabinieri della stazione di Fiume Veneto e quelli del Radiomobile di Pordenone.
La scena dell’azione, benché rapida, non è però passata inosservata agli occhi elettronici delle telecamere di videosorveglianza a circuito chiuso, che hanno registrato ogni movimento della banda, molto probabilmente specializzata in questo tipo di furti.
Dai filmati, ora acquisiti dai militari dell’Arma, si deduce che ad agire sarebbero state almeno tre persone con il volto coperto. Con un furgone bianco, un Ducato Fiat da cantiere, hanno imboccato la laterale via del Bruson, dove c’è un ingresso secondario, meno in vista rispetto all’entrata principale su viale Rimembranze, ma comunque affacciato alle abitazioni.
«Hanno rotto il motore del cancello automatico e sono entrati. In retromarcia hanno dato almeno quattro colpi alla vetrata fino a sfondarla» continua Faccioli. Colpi veloci e decisi che in pochi secondi hanno mandato in frantumi la barriera di vetro centrale e la blindosbarra fissata al pavimento, per arrivare vicino alla parete dove erano appese le biciclette professionali delle marche più costose, dalla Wilier alla Pinarello.
Aperto il portellone del furgone e raccattatati i gioielli da corsa, hanno ingranato la marcia e si sono dati alla fuga. Se nell’azione furtiva abbiano lasciato qualche traccia sarà compito dei carabinieri accertarlo.
In due anni di attività, è la prima volta che la Protime viene presa di mira dai ladri, una banda che potrebbe aver agito su commissione. Nell’ultimo periodo infatti non sono mancati altri furti simili, anche in territorio veneto, che hanno visto sparire biciclette gioiello poi ritrovate nell’Est Europa in attesa di essere vendute intere, o smontate a pezzi, in altri mercati.
Il danno economico subito non è soltanto per le bici portate via, dal momento che per mettere a segno il colpo i malviventi hanno sfondato la vetrata blindata e danneggiato almeno altre dieci bici di alta gamma in esposizione nel salone. «Biciclette di questo tipo arrivano a costare anche 15 mila euro ciascuna» continua Faccioli.
Dopo una notte insonne, è già all’opera per sistemare il grande buco provocato dall’ingresso del furgone. Una ditta è stata incaricata di effettuare lavori, ma i vetri spariranno. «Adesso alzo un muro» afferma il titolare, che non si perde d’animo e, nonostante l’accaduto, ha deciso di tenere aperto il negozio.
Una protezione in muratura, dunque, per scongiurare eventuali futuri attacchi in una tipologia di negozio che ormai sembra essere diventata preziosa come una gioielleria, ma non con gli stessi sistemi di sicurezza.
Il sorriso a Faccioli lo fanno tornare gli appassionati ciclisti suoi clienti. Alle dieci di mattina alla Protime sembra esserci un raduno. Un viavai di caschetti che viene a far visita all’amico venditore, punto di riferimento in zona per le bici da corsa, dopo aver saputo della spiacevole visita della notte prima. Un’ora dopo Faccioli ha già venduto una bicicletta.