Kosta Runjaic sceglie i due trequartisti, aspettando il recupero di Sanchez
UDINE. Quel maledetto polpaccio sta facendo disperare il mondo Udinese. Tanto che le discussioni tra i tifosi bianconeri si sono trasformate in una sorta di speciale da fare invidia a “Medicina 33”, la storica trasmissione di mamma Rai che racconta ai profani i segreti di malattie, cure e progressi scientifici.
Spuntano così come funghi dopo un temporale gli esperti improvvisati capaci di decriptare i risvolti della «lesione contusiva distrattiva miofasciale del gemello mediale» della gamba sinistra di Alexis Sanchez, ma la verità è che soltanto il tempo e gli accertamenti cadenzati dello staff medico bianconero, ai quali si sottoporrà il cileno nei prossimi giorni, potranno aiutare a fare chiarezza sui tempi di recupero che, per un infortunio al polpaccio, rischiano di essere soggettivi.
A livello intuitivo, il Niño dovrebbe perdere sicuramente, dopo quella con la Lazio, anche la successiva e immediata partita interna contro il Como, in programma nel primo giorno di settembre.
Poi scatterà la sosta riservata alle nazionali e Sanchez in quelle due settimane potrà cercare il recupero in vista della ripresa a Parma, alla metà del prossimo mese. Il tutto, sia ben chiaro, se ci sarà il via libera dagli esami strumentali e se le sensazioni del giocatore saranno positive.
Non resta che incrociare le dita, dunque, e lo farà anche Kosta Runjaic che intanto sta valutando le alternative che gli sono rimaste per il “doppio trequartista” da piazzare alle spalle della punta, un’arma alla quale crede in modo particolare, considerando che anche pubblicamente ha confessato come il modulo 3-4-2-1 sia particolarmente adatto alle caratteristiche dell’Udinese.
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Udinese che contro la Lazio, a meno di clamorosi ribaltoni, riproporrà la stessa soluzione vista a Bologna, dove a sostegno di Lorenzo Lucca hanno agito principalmente Florian Thauvin, sul centro destra, e il brasiliano Brenner sull’altro lato.
I due non hanno fornito una prestazione epocale, non solo per l’errore dal dischetto (subito dopo rimediato dalla “zuccata” del pareggio di Giannetti) del francese, ma bisogna tenere conto che in generale l’Udinese ha faticato non poco a produrre calcio offensivo al Dall’Ara.
Da dove sono arrivate altre indicazioni che possono tornare utili per cercare di capire dove vuole andare a parare il tecnico tedesco. A un quarto d’ora dalla fine, infatti, ha inserito Jurgen Ekkelenkamp al posto di Thauvin, una sostituzione che dipinge le qualità dell’olandese arrivato da Anversa, una sorta di nuovo Samardzic per la collocazione tattica. Un po’ centrocampista, un po’ trequartista.
Al posto di Sanchez, sulla “mattonella” di Brenner, invece, Runjaic potrebbe provare in allenamento Iker Bravo, lo spagnolo che non gioca esclusivamente punta centrale. Certo, quel ruolo comporta spirito di sacrificio, la mediana si aspetta una mano in contenimento dai trequartisti, ma il ragazzo ha corsa e fisico.
Ma l’allenatore bianconero potrebbe anche cambiare modulo in corsa, come ha fatto con l’ultima sostituzione, quella di Brenner con Davis, tanto che l’Udinese a Bologna negli ultimi otto minuti più recupero ha giocato con due “torri” davanti.