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Dissequestrata la scuola di San Genesio. «Non ci sono problemi di sicurezza»

SAN GENESIO. La scuola elementare e dell’infanzia di San Genesio è agibile e quindi potrà accogliere gli alunni all’imminente apertura dell’anno scolastico. La procura di Pavia, con un decreto a firma del magistrato Alberto Palermo e del procuratore Fabio Napoleone, ha dissequestrato l’edificio su cui erano stati apposti i sigilli a novembre dello scorso anno, in relazione all’inchiesta Clean. Secondo la relazione preliminare dell’ingegnere Andrea Madini Moretti di Milano, il tecnico incaricato dal giudice Pasquale Villani, che aveva disposto approfondimenti con lo strumento dell’incidente probatorio, non ci sono problemi di sicurezza. La relazione finale non è ancora stata depositata (è attesa per la fine del mese), ma da quanto emerso l’unico ostacolo alla riapertura era la mancanza di una certificazione dell’impianto elettrico. Carenza che è stata sanata.

Quasi un anno di verifiche

Il sequestro della scuola aveva fatto scalpore e costretto l’amministrazione a dirottare gli alunni verso scuole di Pavia ad anno scolastico da poco avviato. Un disagio per le famiglie, che allo stesso tempo chiedevano garanzie sulla sicurezza dei propri bambini.

Il sequestro era scattato dopo che erano emersi dubbi sulla sicurezza dell’edificio, a partire da alcune intercettazioni telefoniche tra i costruttori, titolari della ditta Majorino, e alcune testimonianze di progettisti, che avevano voluto parlare con i magistrati titolari dell’indagine (composta da due diversi filoni, uno su Asm Pavia e l’altro relativo appunto alla scuola di San Genesio) per spiegare le loro perplessità sull’esecuzione di alcuni lavori. L’ipotesi di un rischio per i bambini che frequentavano la scuola spinse il gip Villani ad accogliere la richiesta di sequestro.

Lo stesso giudice ha poi disposto una perizia, a cui hanno partecipato i sei indagati (attraverso i propri avvocati e consulenti) in questo filone, tra progettisti, costruttori e responsabili dell’appalto delle scuole: il sindaco di San Genesio, Enrico Tessera, Gianluca di Bartolo, titolare dello studio di progettazione Civiling Lab, la funzionaria del Comune di San Genesio Nausica Donato, i costruttori Biagio e Giuseppe Maiorino e a Federico Sacchi, ingegnere e responsabile della sicurezza dei lavori alla scuola.

Sulla posizione del sindaco Tessera interviene il suo avvocato, Luca Angeleri: «Il mio assistito è accusato di non avere denunciato, pur essendone a conoscenza, che i lavori svolti nella scuola non fossero regolari. Quanto emerso dalla relazione tecnica attesta ciò che noi sosteniamo da sempre e che fa venire meno il presupposto del reato contestato: Tessera non ha omesso nulla e non era a conoscenza di alcun illecito anche perché, come accertato oggi dai tecnici, non vi era alcun illecito da denunciare».

Il dissequestro

«Il perito ha dato atto di avere sviluppato tutte le indagini in sito necessarie per rispondere ai quesiti e, senza anticipare le risposte agli stessi con riguardo alle violazioni contrattuali ipotizzate – si legge in una nota della procura – ha ritenuto che i locali versino in condizione di essere restituiti agli utenti». C’è una sola prescrizione: «Per la fruizione dei locali sarà necessario effettuare una esercitazione di evacuazione di emergenza contestualmente all’ingresso degli allievi nel plesso scolastico».

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