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«Troppo rumore», la protesta dei residenti contro l’Havana Cafè di Montegrotto

«Quel locale porta caos al centro di Montegrotto». È il contenuto di una petizione firmata da alcuni residenti di viale Stazione contro il nuovo locale del viale, l’Havana Cafè, che da ottobre scorso ha riscontrato parecchio successo per la presenza di numerosi giovani. Tante feste a tinte cubane, poco gradite da alcuni abitanti della zona, che contestano la musica ad alto volume, fino anche a tarda ora. «Qui non si chiude occhio», l’accusa dei residenti fatta pervenire al sindaco.

«Almeno due volte alla settimana, la sera, il locale diffonde musica all’aperto riprodotta da un impianto di amplificazione.

Il volume è ben oltre il buonsenso: impedisce a tutti gli effetti, nella stagione calda, di tenere anche una sola finestra aperta e di poter riposare a finestre chiuse, mancando il normale silenzio serale». «Tutto regolare, come riscontrato anche dagli agenti della Polizia locale e dai carabinieri», per il sindaco Riccardo Mortandello.

«Dai controlli che abbiamo effettuato risulta che tutto è in regola. Faremo presente questi disagi al titolare dell’attività e se necessario interverremo. Ma in un paese turistico queste sono criticità che possono manifestarsi. Ringraziamo quindi chi sta facendo rivivere quel locale». Ribatte Angelo Alvarez Lopez, il titolare dell’Havana Cafè.

«Siamo in regola e, nonostante i numerosi controlli, non abbiamo ricevuto sanzioni. Stiamo cercando di portare un po’ di allegria e di movimento nel viale centrale di Montegrotto e i tanti affezionati clienti che abbiamo avuto stanno dando ragione alla nostra scommessa. In pochi mesi, Havana Cafè è diventato un punto di riferimento nel panorama urbano di Montegrotto».

Aggiunge: «Nato da un’idea ambiziosa, il locale non solo offre un luogo di ritrovo accogliente, ma ha anche contribuito a ravvivare una città che necessitava di nuova energia e positività».

L’esercente ammette che il percorso non è stato privo di sfide. Ogni giorno si confronta con le difficoltà di mantenere vivo il suo sogno nel cassetto, ma la sua determinazione non vacilla mai: «Non è un’impresa facile, ma vedere i sorrisi sui volti dei nostri clienti e sapere di aver fatto la differenza nella comunità rende tutto il sacrificio degno di essere vissuto».

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