Alla sagra di Polpet senza cellulare: iniziative per riscoprire la socialità
Riscoprire il piacere dello stare insieme, dimenticando il cellulare e ritrovando momenti di socialità che le tecnologie stanno facendo passare in secondo piano. Polpet la sagra sposa il Patto di comunità per il benessere digitale, l’iniziativa partita da un gruppo di famiglie di Ponte nelle Alpi per promuovere un uso consapevole del telefonino. Domenica 1° settembre l’intera giornata sarà con il cellulare in tasca.
«Abbiamo voluto dare spazio alle famiglie che hanno lanciato questo progetto», premette Mauro Topinelli, presidente del Gruppo 90 che organizza la sagra a Polpet, «non solo perché è un tema di attualità, ma anche perché riteniamo importante riflettere sull’uso delle tecnologie». Che tengono i ragazzi con gli occhi incollati allo schermo, invece che a indagare curiosi il mondo.
LE INIZIATIVE
Ma il 1° settembre il cellulare sarà bandito. A partire dalla “pedonata offline”, una camminata di 5 km dove l’unica regola sarà godersi la bellezza delle relazioni umane. Alle 12 aprirà la cucina, e saranno a disposizione giochi da tavolo per ingannare il tempo. Nel pomeriggio, dalle 15, spazio a laboratori digitali di programmazione e robotica per bambini (7-11 anni) e ragazzi (12-15 anni) a cura di Fab Lab Belluno, iniziativa offerta da Famiglie in connessione. In serata, dopo la cena con specialità frico, si potrà ascoltare la tribute band di Cesare Cremonini.
NOVITA’ E OSPITI CLOU
La sagra di Polpet, che tradizionalmente chiude l’estate delle sagre in provincia, scatterà il 29 agosto, e non mancano le novità. Come la serata sicula, dove a tavola si potranno gustare arancini, cannoli e cassate che arriveranno direttamente dalla Sicilia per l’occasione. Sul palco saliranno I Beddi.
Per quanto riguarda la musica, l’ospite clou è il gruppo Il Pagante (“Open Bar”, “Settimana bianca”, ecc.). «Un gruppo che, siamo sicuri, potrà piacere a più generazioni», continua Topinelli. «Ci aspettiamo persone di tutte le età». Il concerto sarà venerdì 6 settembre e, come tutti gli eventi della sagra di Polpet, sarà gratuito grazie ai numerosi sponsor che sostengono la manifestazione.
Tutte le serate saranno a tema, musicale e culinario: il 30 agosto Polpet si trasformerà in un sambodromo con Carnevale do Brasil, il 3 settembre ci sarà la serata bavarese, il 4 quella sicula, il 5 la fiorentina, il 6 la paella.
Il patrono quest’anno cade domenica 8, quando ci saranno la messa, la festa per i 120 anni della cooperativa di Polpet, giochi a cura del gruppo Scout, il concerto del complesso bandistico Val Cantuna, la tombola e, a chiudere, i fuochi d’artificio. Per tutta la durata della sagra non mancherà la pesca di beneficenza a cura della parrocchia. Il ricavato sarà donato alla scuola materna Zalivani.
NUOVI SPAZI
All’interno dell’area della sagra anche quest’anno potranno entrare al massimo tremila persone (c’è il conta persone all’ingresso). Ma per evitare affollamenti, l’organizzazione ha ricavato uno spazio ulteriore nell’area dei palchi, spostando una giostra nella zona dedicata al divertimento dei più piccoli. «Serviva una sorta di “sfogo”», prosegue Topinelli, «così le persone potranno muoversi in maniera più agevole nei momenti di maggiore afflusso».
SICUREZZA
Il programma è stato organizzato in modo da distribuire gli eventi che attireranno il maggior afflusso di pubblico. Ma la macchina della sicurezza ormai è rodata: «Ci saranno gli steward all’ingresso della sagra, altri due professionisti ai varchi per l’accesso ai palchi, con controllo zaini perché in quest’area non si potranno introdurre bicchieri di vetro, e una squadra a terra». Agli steward si aggiunge personale degli alpini e dei carabinieri in congedo. «E tutti i volontari che contribuiscono all’organizzazione (120, di cui il 70 per cento ha meno di trent’anni) sono formati in attività di primo soccorso e antincendio», pronti quindi a intervenire per qualsiasi necessità.
«Complessivamente Polpet la sagra muove 150 persone», rimarca Topinelli. «Una macchina importante, ma è la conditio sine qua non per avere le autorizzazioni. E siamo noi stessi a volere un evento che si svolga in sicurezza, per il divertimento di tutti». —
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