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Andrea Binetti in concerto a Trieste per festeggiare l’operetta

Un regalo al pubblico per concludere in allegria la stagione dell'operetta. L'Associazione Internazionale dell'Operetta e la IV Circoscrizione martedì 27 aggoto, alle 21, nel Giardino del Museo Sartorio propongono “Andrea Binetti in concerto”.

«Queste manifestazioni gratuite aperte alla cittadinanza – ha detto il Presidente della IV Circoscrizione Marco Rossetti Cosulich – sono importanti per mantenere attiva la vita culturale di una città». «Il fatto che sempre più associazioni si rivolgono a noi – ha aggiunto la coordinatrice della commissione eventi Marina Coricciati – dimostra che stiamo facendo un buon lavoro».

La cultura – come ha ricordato il consigliere Martina Machnich – deve essere un patrimonio trasversale. Sergio Mina, in rappresentanza della IV Circoscrizione, durante la conferenza stampa, ha infatti sottolineato che la cultura non deve conoscere schieramenti politici.

Dal 2021 con Andrea Binetti l'Associazione dell'Operetta sta cercando di rilanciare a Trieste il celebre Festival.

«I primi due anni li abbiamo fatti da soli – ha spiegato il direttore organizzativo Rossana Poletti – mentre dall'anno scorso siamo partiti con una collaborazione con il Comune di Trieste e la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi».

Un lavoro che inizia ad avere un richiamo internazionale. «Abbiamo avuto giornalisti da Bad Ischl dove si svolge il Lehár Festival e da Monaco. Andrea Binetti è l'operetta a Trieste, il massimo conoscitore e lo si vede dagli allestimenti che cura che hanno il fascino del vecchio Festival ma anche la freschezza delle novità».

Uno spettacolo che sarà un viaggio nell'operetta, nella commedia musicale italiana, toccando le canzoni napoletane, quelle d'autore, ma anche il musical. Binetti verrà accompagnato al pianoforte da Alessandra Sagelli e ci sarà pure qualche sorpresa.

«Partirò dall'operetta “Ballo al Savoy”, una scelta non casuale: mentre ero alle elementari, all'epoca, quando erano previsti dei bambini nelle operette, si facevano delle selezioni alla Ginnastica Triestina. Ricordo che quando un mio compagno arrivò in classe con il contratto per “Ballo al Savoy”, iniziai a sentire che dentro di me c'era qualcosa.

La mia vita da quel momento è cambiata, anche grazie a Fulvia Costantinides che mi fece fare un concerto dove invitò Sandro Massimini».

Dietro ad ogni spettacolo c'è un grande lavoro.

«L'unione fa la forza – ha proseguito Binetti –. Chi mi conosce sa che credo nella squadra. Il teatro è un gioco di squadra straordinario: se si è felici e soddisfatti i risultati si vedono. Ringrazio il Padre Eterno che mi ha fatto nascere in questa città perché qui ho avuto il privilegio di imparare come si fa l'operetta.

Chi fa l'operetta deve sapere stare in scena, recitare, ballare. L'intuizione che aveva avuto Fulvio Gilleri, padre di Alessandro, è stata quella di individuare dei cantanti e di farli crescere negli anni. Creare degli specialisti dell'operetta. Oggi il nostro compito è quello di insegnare il metodo».

Infatti il lavoro di Binetti non finisce qui: è stato invitato a Trento per fare una masterclass sull'operetta. «Non basta cantare l'operetta: ha degli stili, un modo di rappresentarla che varia. È importante insegnare e promuovere quest'arte».

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