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I 30 anni di Giada Rossi sognando l’oro paralimpico

Giada Rossi compie oggi 30 anni. Coincidenza vuole che la campionessa del mondo e d’Europa in carica di tennistavolo paralimpico parta oggi per la destinazione di Parigi, dove dal 28 agosto prossimo sarà impegnata nelle Paralimpiadi. È alla terza partecipazione. Questa mattina alle 7.30 un vero e proprio comitato di “partenza” era presente all’aeroporto Marco Polo di Venezia.

Papà Andrea, mamma Mara e il fratello Simone, tutta la torcida friulana in procinto di partire, sono pronti ad accompagnarla e a celebrarla, con una festa a sorpresa. Giada si imbarcherà sul volo per Roma, dove si unirà assieme ad altri atleti paralimpici, per poi imbarcarsi nuovamente e raggiungere la capitale della Francia, per vivere e rivivere le emozioni delle Olimpiadi recenti che hanno regalato anche a Giada la gioia dell’oro che mancava, quello nella pallavolo.

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Già, il primo amore non si scorda mai. C’era una bambina che voleva giocare a volley. Di sicuro il volley non è uno sport qualsiasi per Giada Rossi. La campionessa di Poincicco, dopo le prime armi a Zoppola, si è cimentata nel volley giovanile di livello con Insieme per Pordenone, la società nata all’ora dalla fusione tra San Lorenzo e Pallavolo Pordenone, inimmaginabile solo fino all’anno prima e di cui papà Andrea ha ricoperto il ruolo di vicepresidente per diversi anni.

Poi l’incidente e l’inizio di una nuova vita. La resilienza su un tavolo da ping pong. Prima volavano palloni, poi sono volate palline. Quelle da tennistavolo. Inizialmente non ci faceva caso, poi, dopo il malaugurato tuffo in piscina che l’ha resa una persona con disabilità, Giada Rossi ha voluto reagire. Se non avesse fatto la pongista sarebbe stata una campionessa di volley. Munita della sua inseparabile carrozzina, ha voluto provare il tennistavolo, finchè poi non è diventato il suo sport.

E qui ha bruciato le tappe, ottenendo quei risultati che solo con il grande impegno e il lavoro, e la testa dura come ce l’hanno i friulani, le hanno permesso di primeggiare prima a livello nazionale poi internazionale. La reazione di Giada Rossi alle avversità della vita, attraverso una racchettina e il tavolo da ping pong, è sempre un esempio valido. Per tutti.

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Le Paralimpiadi di ieri

La prima grande partecipazione risale alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016. Giada è giovanissima, poco più che ventenne. Arriva una medaglia, ma avrebbero potuto essere due. Nel singolare la sorte le ha riservato la vittoria nella finale del terzo posto. In coppia con Michela Brunelli, storica compagna di squadra, è arrivato un quarto posto un po’ amaro, in quanto non era stato visto un punto regolare di Giada (la pallina aveva battuto il tavolo sul campo avversario, sullo spigolo, ma l’arbitro non lo aveva visto).

Dopo la vittoria del titolo mondiale a squadre c’è stata la partecipazione a Tokyo 2020, le Paralimpiadi che si sono disputate nel 2021. Rossi era rimasta vittima nei primi mesi di quell’anno di un problema di salute riguardante la sua postura, risolto in extremis. Pur indietro nella preparazione, ha dato tutto in Giappone, vincendo la medaglia di bronzo in doppio, dopo la delusione del singolare.

Parigi 2024, oggi

Giada Rossi arriva a Parigi con i favori del pronostico per centrare almeno una medaglia se non addirittura due. L’esperienza di Tokyo impone prudenza. La notizia di ieri è la rinuncia al torneo del doppio misto, pur essendo vicecampionessa mondiale in carica. Con un torneo in meno la concentrazione è massima sugli altri due fronti. Forse è meglio così. L’arrivo a Parigi è previsto per stasera.

I festeggiamenti per il compleanno saranno sobri. La concentrazione è massima. Il programma è già delineato: il 28 agosto Giada Rossi prenderà parte alla cerimonia d’apertura e il giorno dopo, il 29 agosto, sarà subito in campo nel torneo di doppio femminile, dove lei e Michela Brunelli scendono in campo nei quarti di finale di categoria 7.

Torneo complicato perché hanno accorpato due categorie. Poi ai primi di settembre le gare di singolare, sempre a tabellone, con inizio agli ottavi. Giada qui è testa di serie numero 2. Da Spagna ’82 a Parigi 2024, ancora un Rossi vuol far sognare l’Italia.

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