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“Smoking area” dedicate per evitare mozziconi sparsi

PAVIA. Un mozzicone di sigaretta impiega 15 anni a biodegradarsi. Forse, chi lo getta a terra con noncuranza non immagina che sta contribuendo a inquinare. Senza parlare dell’immagine di una via con i mozziconi incastrati tra i cubetti di porfido e difficilmente rimovibili. Per questo l’assessorato all’Ambiente, coordinato da Lorenzo Goppa, sta pensando all’istituzione di vere e proprie “smoking area”, cioè aree destinate ai fumatori che abbiano a cuore il decoro e l’immagine della città. «Saranno degli spazi ben definiti e ben segnalati in città – dice l’assessore Goppa – con dei particolari raccoglitori di rifiuti a forma di sigaretta. Naturalmente sarà necessario anche fare una adeguata campagna di comunicazione e di sensibilizzazione dei cittadini per incentivarli a servirsi di queste aree anziché buttare il mozzicone per terra».

L’incentivo, a onor del vero, dovrebbe già derivare da una legge dello Stato che prevede una multa da 60 a 300 euro; uno dei tanti obblighi che, in Italia, esistono sulla carta, ma dei quali nessuno si ricorda più e ai quali nessuno presta attenzione.

«Il nostro obbiettivo è quello di comunicare questa opportunità e sensibilizzare i cittadini sul fatto che possano contribuire a rendere più bella la città nella quale vivono». Tra l’altro, questo è uno dei requisiti richiesti per ottenere un punteggio più alto nelle classifiche dell’associazione Plastic free. Associazione con la quale il Comune di Pavia ha un accordo che andrà a scadenza il prossimo primo ottobre. «Ma entro settembre – conclude l’assessore – intendo portare in giunta la decisione di rinnovare l’accordo con Plastic free. Loro tengono molto alla loro autonomia e svolgono un lavoro prezioso. In genere avvisano in anticipo indicando l’area nella quale i volontari andranno a raccogliere i rifiuti abbandonati e poi Asm pensa al ritiro e allo smaltimento di quanto hanno trovato».

Si tratta di un’attività su base volontaria, anche se è sempre più diffusa la consapevolezza di dover dare un contributo in prima persona per vivere in un mondo più pulito e meno inquinato. Proprio di recente i volontari di Plastic free hanno ripulito le sponde del fiume Ticino. La dispersione della plastica nell’ambiente, tra l’altro, si sta rivelando un problema drammatico. Entrando nella catena alimentare, le microplastiche arrivano infine nell’organismo umano e possono determinate malattie anche molto gravi. f.m.

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