Un festival e un locale per liberare San Zeno da degrado e insicurezza
Lotta al degrado anche fuori mura. Dopo le polemiche sulla zona attorno a piazza Pio X, bersagliata da furti e aggressioni (lunedì alle 16 sopralluogo di Conte con i residenti), ora l’attenzione si sposta su un progetto per rilanciare l’area del cavalcavia di San Zeno. E anche la cooperativa Hilal, guidata dal presidente Abdallah Khezraji, ha deciso di investire sulla riqualificazione di un’area finora segnata da episodi di degrado.
Il doppio intervento
A breve, un locale che è stato nell’occhio del ciclone per situazioni di violenza, diventerà un nuovo punto di ritrovo con un nuovo locale a tema arabo-marocchino.
Più in là, ecco l’idea di far sorgere un festival sotto al cavalcavia per rianimare San Zeno. A partire da settembre, il vecchio Bar 8, noto per episodi di violenza e disordine, lascerà il posto a “Le Mani di Fatima”, un bar-ristorante che omaggia la cultura marocchina e, allo stesso tempo, crea un ponte tra le due religioni monoteiste.
Un nome, quello di Fatima, che unisce le culture di matrice cristiana e musulmana e che simboleggia la speranza di un futuro più sereno e inclusivo per il quartiere. Al momento, oltre alle porte di cedro tipiche della cultura berbera, si stanno sistemando gli ultimi dettagli per l’apertura.
Il commento
«Abbiamo voluto creare un luogo accogliente e sicuro, dove le persone possano incontrarsi e gustare le specialità della cucina marocchina - spiega Khezraji - Siamo convinti che la nostra iniziativa possa contribuire a riqualificare l’intera zona e a farla diventare un punto di riferimento per la città».
L’apertura del bar-ristorante è solo il primo passo di un progetto più ampio che prevede una serie di iniziative volte a rivitalizzare il quartiere.
«Per esempio, assieme alla Pizzeria Piola, la Cgil e altre associazioni di realizzare dei concerti sotto al cavalcavia - continua Khezraj - Questa può essere una riqualificazione importante e vivacizzare il quartiere, anche inserendo progetti culturali. Secondo me, San Zeno è un luogo dove si può fare molto e diventerà uno degli angoli più belli di Treviso».
Le due comunità
La cooperativa Hilal, da sempre impegnata nella promozione dei rapporti tra l’Italia e il Marocco, ha deciso di investire su San Zeno anche per rafforzare i legami tra le due comunità.
«Abbiamo portato una ricchezza importante alla città - afferma Khezraji - Vogliamo fare da ponte tra il Marocco e l’Italia, creando anche delle occasioni per gli industriali trevigiani. Lavoro con una squadra di quasi 35 persone che porteranno avanti anche il bar. Abbiamo iniziato nel ’99 e il 26 settembre festeggeremo i 25 anni di attività, opere, intermediazione e viaggi da e per il Marocco».
A conferma di questo impegno, l’undicesima edizione del festival italo-marocchino si terrà a Treviso dal 21 al 24 novembre, con una serie di eventi e dibattiti incentrati sulla pace.