Amicizia, sport e ambiente: a Trieste la sfida canestro nel ricordo di Mitja Gasparo
TRIESTE Dieci anni sono trascorsi dalla scomparsa di Mitja Gasparo, giovane appassionato di pallacanestro rimasto vittima di un incidente stradale nella notte tra il 24 e il 25 agosto del 2014 a Trieste, quando aveva da poco compiuto 24 anni. Il tempo passa ma l’affetto serbato dagli amici e dai parenti rimane lo stesso: in una tradizione che si ripete ogni estate dal 2015, il campetto di piazza Carlo Alberto ha ospitato per alcune ore un torneo di pallacanestro in sua memoria, al quale hanno preso parte più di cinquanta persone.
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L’associazione in suo ricordo
L’idea di ricordare Mitja attraverso la sua principale passione inizia a prendere forma nell’aprile del 2015, a pochi mesi di distanza dal tragico incidente, quando viene fondata l’associazione MiTi (dal soprannome con cui era chiamato il ragazzo) su impulso dei genitori, Dario Gasparo e Daniela Dionisi, assieme al fratello Giulio. La prima edizione di “Basket X Mitja” in piazza Carlo Alberto si tiene nell’agosto dello stesso anno, raccogliendo da subito un numero elevato di adesioni e venendo poi riproposto a cadenza annuale, interrompendosi soltanto durante gli anni di pandemia.
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Il decennale
Questa volta, però, il torneo aveva un significato particolare, svolgendosi a dieci anni esatti di distanza dalla morte di Mitja. «È un appuntamento fisso – racconta la mamma – che ci fa del bene, perché sentiamo tutta la solidarietà di chi l’ha conosciuto. E quest’anno ha una valenza speciale». A bordo campo, oltre ai genitori, ci sono fra gli altri anche l’immancabile professoressa di italiano di Mitja e il suo amico del cuore, di solito impossibilitato a partecipare al torneo ma stavolta presente con pettorina e pantaloncini corti. L’atmosfera che si respira è leggera e spensierata, ma non per questo meno carica di commozione: un’attitudine che i genitori e gli amici hanno sempre voluto far propria per ricordare Mitja con lo spirito che ritenevano più consono.
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I ragazzi più giovani
Negli anni, poi, “Basket X Mitja” ha allargato i suoi orizzonti, richiamando anche ragazzi più giovani. «La maggioranza delle persone si iscrive negli ultimi giorni disponibili», spiega il papà. «Quest’anno abbiamo con noi una ventina di minorenni, che non hanno potuto conoscere Mitja ma che partecipano comunque volentieri». Così il torneo a cinque si è strutturato attorno a due fasce d’età: una di trentenni – composta principalmente dagli amici di Mitja – e un’altra, appunto, di adolescenti. La fotografia di rito scattata prima dell’inizio delle partite unisce le due generazioni, accomunate dalla maglietta bianca in ricordo del giovane cestista.
L’impegno garantito in questi anni dall’associazione MiTi non si limita al mondo dello sport. «I nostri progetti sono rivolti anche all’ambiente e alla solidarietà sociale», spiega la mamma di Mitja Daniela Dionisi. Uno di questi, ad esempio, è stato dedicato al «digitale nella terza età», concentrandosi in particolare sull’avviamento degli anziani all’utilizzo dello smartphone. Di recente, l’associazione ha organizzato una raccolta di rifiuti all’interno della Val Rosandra, con il supporto di due gruppi scout provenienti da Milano.
Ma lo stesso campo da pallacanestro di piazza Carlo Alberto deve molto all’associazione MiTi. Questa ha infatti promosso nel 2015 una riqualificazione integrale della struttura, mentre proprio pochi mesi fa ha contribuito a ridipingere le linee, nel frattempo scolorite.