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“Scimmie costrette a danzare, vestirsi da bambole, fare boxe e fumare sigarette per intrattenere i turisti”: ecco cos’è l’assurda pratica del Topeng Monyet

A otto mesi sono state sottratte al loro habitat naturale, prese per la coda e gettate in dei sacchi da alcuni bracconieri. Hanno visto le loro madri morire, prima di diventare veri e propri “fenomeni da baraccone”. È la triste storia – riportata dal Daily Star – di alcune giovani scimmie che, addestrate a danzare, fare boxe, andare in bicicletta e perfino fumare sigarette, sono diventate in Indonesia una delle principali attrazioni per turisti.

Un trattamento che nei territori asiatici prende il nome di “Topeng Monyet”, letteralmente “maschera della scimmia”. Gli animali, tenuti in cattività in minuscole gabbie, sono incatenati per il collo, picchiati, costretti a indossare travestimenti, vestirsi da bambole, stare in piedi su due gambe per ore e ballare, oltre a patire la fame. La pratica non è solo moralmente terribile, ma anche pericolosa per gli esemplari, esposti al rischio di contrarre malattie come tubercolosi e salmonella.

Tra i primati più sfruttati i macachi dalla coda lunga, noti per la loro intelligenza e le loro abilità sociali, sono diventati il principale bersaglio dell’industria dell’intrattenimento indonesiano. Le conseguenze? Un concreto rischio di estinzione.

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