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L’evacuazione di 4.300 persone, la bomba disinnescata in 38 minuti e nessun intoppo: i numeri di un’impresa (quasi) da record a Gorizia

GORIZIA. Un giorno e mezzo per mettere in piedi l’evacuazione di quasi 4.300 persone a Gorizia e a Nova Gorica. Trentotto minuti per rendere inoffensiva la bomba da 500 libbre (pari a 226 chilogrammi) rinvenuta nell’area della stazione Transalpina.

Se non è un’impresa da Guinness dei primati, poco ci manca. Tutto, in questa domenica mattina, si è caratterizzato per l’estrema rapidità. «Che conferma quanto ormai oliata sia la collaborazione transfrontaliera, anche in questo campo», commenta il sindaco Rodolfo Ziberna che ha seguito tutte le tappe dello sgombero e del successivo disinnesco nella sala allestita al secondo piano del palazzo della Prefettura.

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La cronostoria

Alle 10.09 è iniziata l’operazione con l’inserimento della bomba in una buca realizzata allo scopo. Alle 10.30, in punto, è iniziato il despolettamento che si è protratto per diciassette minuti tant’è che, alle 10.47, il sindaco di Nova Gorica Samo Turel ha dato comunicazione alla sala operativa italiana che tutto era stato completato «nel migliore dei modi». Cessato allarme.

Soddisfatto il prefetto Raffaele Ricciardi. A caldo, ha esaltato il valore della collaborazione fra le due città. «Non era facile, in meno di 48 ore, mettere in piedi un’operazione del genere. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato per la buona riuscita dell’operazione. Ce l’abbiamo fatta. Il termine che meglio definisce questa operazione è, a mio avviso, insieme, skupaj in lingua slovena».

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La mattina era iniziata alle 7 con l’inizio delle operazioni di sgombero dalla zona rossa. I volontari della Protezione civile hanno bussato pressoché casa per casa per avvisare la popolazione. Grande il dispiegamento delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco e del personale sanitario.

La sala operativa in Prefettura ha aperto le sue porte già alle 6.45: poi, alle 9.50, via zoom, è partito il collegamento diretto con la centrale operativa slovena. Una novità rispetto alle precedenti operazioni di disinnesco

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Allo scoccare delle 10.06 è stato dato il via alle operazioni dopo le comunicazioni incrociate dell’avvenuta evacuazione della zona rossa. Due i droni utilizzati: uno ha volteggiato per l’intera mattinata sopra il luogo del disinnesco, l’altro sopra l’area di sgombero per la verifica puntuale che non ci fosse anima viva. E una sorpresa c’è stata perché, ad un certo punto, dallo schermo allestito in Prefettura è emersa la presenza in Slovenia, in piena zona d’evacuazione, di due persone che si muovevano tranquillamente in bici. Sono state subito allontanate.

Le operazioni sono andate avanti, poi, senza intoppi. L’organizzazione ha lavorato come un orologio svizzero. Alla fine, sono state sette le persone fragili accompagnate al comando della Protezione civile e della Polizia locale. In via Foscolo e in via Paternolli sono state recuperate due persone allettate.

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