Al lago del Sorapiss cartelli contro l’uso illegale dei droni in quota
La prossima settimana le Regole di Ampezzo installeranno, intorno al Sorapiss, i cartelli che faranno divieto agli escursionisti di usare i droni per riprendere il lago turchino. «Finalmente», sospira di sollievo Emilio Pais, gestore del rifugio Vandelli. «Non c’è giornata che non siamo sorvolati da questi arnesi. In questa zona può usare il drone soltanto chi ha l’autorizzazione dell’Enac, per gli altri è vietato. Ma nessuno la chiede. Magari anche perché non lo sa. Ritiene che gli basti il patentino per poter fare volare il drone».
Interventi di emergenza ostacolati dai droni
Ieri mattina un escursionista si è sentito male e Pais ha chiamato l’eliambulanza. Dalla base del Suem hanno però chiesto al rifugista di accertarsi che non volassero droni. Pais è corso verso il lago e ha fatto atterrare il drone. «Per fortuna non ho incontrato obiezioni», dice. «Ma spesso accade; mi rispondono che loro sono autorizzati a volare, perché appunto hanno la patente».
L'incidente del passato e le nuove misure di sicurezza
Dopo un incidente in cui l’elicottero ha dovuto ritardare l’atterraggio per lo spazio aereo occupato da un drone, le Forze dell'ordine sono intervenute e c’è stata una denuncia alla Procura della Repubblica. In seguito a questo episodio, è stata decisa l’installazione dei cartelli per far conoscere il divieto di volo senza autorizzazione.
Il sovraffollamento e le sfide dell'over-tourism
La giornata di flusso più gravoso di tutta l’estate è stata quella di venerdì, ma anche ieri si era ben oltre il limite. «Da Auronzo al Passo Falzarego ho impiegato più di 2 ore», testimonia Antonio Marani, presidente nazionale del Cai. «Erano le 9 del mattino. Ho attraversato il Tre Croci a passo d’uomo, per più chilometri, a causa delle auto in sosta da una parte e dall’altra della strada. Il popolo del selfie, per lo più, verso il Vandelli».
Un'estate di affollamento senza precedenti
«Quest’estate sta succedendo davvero dell’inverosimile», afferma Pais. Probabilmente perché tanti non si sono mossi in primavera per il maltempo. Tuttavia, Pais raccomanda: «Nessuna criminalizzazione, neppure del drone, uno strumento peraltro sempre più necessario anche nel soccorso. Basta saperlo utilizzare con giudizio, senza creare problemi alle altre persone e all’elicottero del Suem».