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Osimhen, conto alla rovescia con l'Arabia sullo sfondo

Il conto alla rovescia si è inesorabilmente avvicinato al punto zero. Non resta più molto tempo per sciogliere il nodo Osimhen e la sensazione è che il Napoli ben difficilmente uscirà dalla vicenda della cessione dell’attaccante nigeriano con la cifra che aveva immaginato di incassare quando – lo scorso inverno – aveva messo le firme sul prolungamento di contratto al 2026 con stipendio da top player avendo l’idea di monetizzare a luglio la clausola da 130 milioni di euro. I tentativi di concludere l’operazione sono fin qui tutti naufragati, Osimhen è un separato in casa che si allena a malapena con il gruppo di Conte e non è mai sceso in campo nemmeno per le amichevoli e ora, come naturale che fosse, anche il suo erede è pronto a sbarcare sotto il Vesuvio.

L’ultima settimana dovrà, dunque, per forza essere decisiva ma il ds Manna e il presidente De Laurentiis si stanno scontrando con il muro tirato su da Osimhen e dal suo entourage. Anche l’ultima offerta proveniente dall’Arabia Saudita per conto dell’Al Hilal, uno dei club sotto il controllo del fondo sovrano PIF, è stata rispedita al mittente dal giocatore che non considera l’idea di portare la propria carriera in un calcio lontano da quello europeo.

Il Napoli si sarebbe seduto volentieri al tavolo pur dovendo rinunciare a molti dei soldi messi in preventivo. Dagli intermediari, infatti, era stata recapitata una proposta da circa 70 milioni di euro, poco più della metà della famosa e ormai inutile clausola da 130. Con quel denaro De Laurentiis avrebbe, però, almeno coperto in parte il dispendioso mercato che lo vedrà investire circa 150 milioni di euro se, oltre a Lukaku, dovessero arrivare alla corte di Conte anche Gilmour e McTominay.

Osimhen continua ad aspettare il Psg che avrebbe anche bisogno di un centravanti titolare, in particolare dopo l’infortunio di Gonzalo Ramos, se non fosse che Luis Enrique sta plasmando i parigini come gruppo e non più come somma di individualità. Ottenendo in questa prima fase di Ligue1, ottimi riscontri. In ogni caso, se da Parigi si muoverà qualcosa sarà su cifre al ribasso perché lo stallo ha messo il Napoli in una posizione di debolezza. Alternative quasi non ce ne sono.

Il rifiuto pubblico ad essere ceduto con una formula che prevedesse il prestito ha fatto abortire lo scambio con Lukaku, soluzione che avrebbe consentito almeno formalmente una valutazione a tre cifre. La Premier League non piace anche se il Chelsea potrebbe tornare d’attualità in extremis con un affare slegato da quello del centravanti belga (e su numeri inferiori). Altre squadre non ci sono. L’Arsenal non è andato oltre un sondaggio di massima, i due Manchester sono sistemati in attacco, Tottenham e Liverpool non si sono mai palesati. Ecco perché il trascorrere delle ore sta diventando sempre più inquietante in casa Napoli dove il sospetto, quasi una certezza, è che comunque vada a finire non sarà un successo.

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