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Elezioni Emilia-Romagna, “De Pascale avanti di 8 punti su Ugolini”. E il candidato del campo largo inizia a smarcarsi dalle scelte di Bonaccini

Mancano meno di tre mesi alle regionali anticipate in Emilia-Romagna e la campagna elettorale entra nel vivo. Al momento, la sfida per occupare la poltrona lasciata dall’europarlamentare Stefano Bonaccini è tra due candidati: Michele De Pascale, sindaco di Ravenna, che corre per il centrosinistra ed Elena Ugolini, storica preside del Liceo Malpighi di Bologna ed ex sottosegretaria del governo Monti, a capo di una lista civica appoggiata dal centrodestra. De Pascale si presenta come l’alfiere del campo largo che racchiude Pd, Avs, M5s, Italia viva e Azione e prevede anche la presenza di diverse liste civiche. Il sindaco di Ravenna “abita” nel campo largo ormai da tempo nella sua città e ha collaudato un modello che è risultato vincente anche alle ultime amministrative.

Gli accordi con gli alleati sono già stati stretti e, del resto, in Regione Emilia-Romagna il Pd governava già con un campo largo da cui era rimasto fuori solo il M5s con cui, però, ha dialogato e collaborato per tutti i dieci anni di legislatura di Bonaccini. Un percorso tracciato insomma e una coalizione che si rispecchierà, necessariamente, anche nella composizione della Giunta, se il centrosinistra trionfasse, come appare probabile a giudicare dal primo sondaggio commissionato a Noto Sondaggi che dà la coalizione in vantaggio di 8 punti. Almeno tre dei nuovi assessori, spiegano dal Pd off the records, saranno espressione degli alleati. Per Avs, si fanno i nomi della vicesindaca di Bologna, Emily Clancy, e di Giovanni Paglia, già parlamentare e ora responsabile Economia della segreteria di Sinistra italiana. Per il M5s l’accordo, a quanto si apprende, lo stringeranno direttamente il leader Giuseppe Conte e De Pascale e i profili in pole position sono quelli della consigliera regionale riminese Silvia Piccinini e dell’ex europarlamentare reggiana, Sabrina Pignedoli.

Il terzo assessore potrebbe essere o di Iv o di Azione, secondo i rumors risulta favorita Giulia Pigoni, capogruppo in Regione dei renziani. E per il Pd? Il compito di De Pascale nel formare la giunta, in caso di vittoria, non sarà facile: le poltrone in tutto sono una decina, ma molti di più quelli che vogliono entrare nell’esecutivo di viale Aldo Moro. Tra i più quotati: la presidente facente funzioni dopo l’addio di Bonaccini, Irene Priolo; l’assessore allo Sviluppo Produttivo, Vincenzo Colla; l’assessore al Bilancio Paolo Calvano; l’ex sindaca di San Lazzaro, Isabella Conti; l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi e il segretario del Pd regionale, Luigi Tosiani.

Se quest’ultimo dovesse entrare in Giunta, i dem emiliano-romagnoli dovrebbero eleggere anche un nuovo segretario che, vista la candidatura alla Regione di un bonacciniano, dovrebbe essere, invece, di fede schleiniana. I nomi più ricorrenti sono quelli del consigliere regionale, Stefano Caliandro, e del deputato Stefano Vaccari, ma sullo sfondo ricorre anche il profilo del parlamentare Andrea De Maria (bonacciniano). Intanto De Pascale inizia a smarcarsi da alcune posizioni della giunta di Bonaccini, così ha spiegato di essere contrario non solo all’autonomia differenziata del governo Meloni, ma anche a quella che propose all’epoca proprio l’Emilia-Romagna.

“Dopo il Covid – ha detto, ospite della trasmissione Omnibus su La7 – è cambiato tutto. Tutti i governi hanno parlato di autonomia, in questi anni, e ci sono delle differenze. Poi c’è stata di mezzo una pandemia, dove la differenziazione tra le Regioni non ha dato un bello spettacolo. E su questo bisogna aprire una riflessione. Il centrosinistra, se vuole essere credibile, in questa battaglia referendaria deve fare un pezzo di autocritica”. Anche sulla sanità – ha annunciato De Pascale – occorrono cambiamenti e non ha escluso, se dovesse essere eletto, di mettere mano al sistema dei nuovi Cau (Centri di assistenza e urgenza) aperti nell’ultimo anno in Emilia-Romagna. Intanto si muove in tutta Emilia-Romagna per la campagna elettorale, forte di un palcoscenico privilegiato, quello delle Feste dell’Unità che sono appena iniziate e dureranno quasi un mese, ospitando la kermesse nazionale a Reggio Emilia.

Ma anche la candidata civica Ugolini non si risparmia, tra Meeting di Rimini, incontri con i comitati e i balneari in rivolta in Romagna e, in questi giorni, anche una riunione con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Ugolini è già uscita allo scoperto su vari temi, tra cui l’alluvione e la scuola, e ha reclutato, per la sua lista, quello che potrebbe essere il futuro assessore allo Sport: il calciatore del Bologna e della nazionale, Carlo Nervo, già sindaco anni fa nel piccolo comune di Solagna, in Veneto, sostenuto dalla Lega e dall’allora Popolo delle Libertà, come non ha mancato di far notare l’ex governatore Bonaccini, contestando la sua presunta veste civica.

E il centrodestra? Subito un passo dietro Ugolini, non manca di far sentire la sua voce, in particolare su sicurezza e sanità. Tra gli esponenti che saranno senz’altro candidati all’Assemblea legislativa, c’è Marta Evangelisti, capogruppo di FdI in Regione che, molto probabilmente, sarà capolista e il consigliere comunale a Bologna, Francesco Sassone. Per FI c’è Valentina Castaldini, coordinatrice regionale, che sarà affiancata, con ogni probabilità, da Manes Bernardini, ritornato in politica dopo un passato prima nella Lega poi da civico. Per il Carroccio, infine, sono in corsa il capogruppo a Bologna, Matteo Di Benedetto, e il consigliere regionale, Daniele Marchetti.

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