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Ha un malore mentre è in bici, dirigente comunale muore dopo due settimane: aveva 50 anni 

PASIANO. Nel municipio di Vittorio Veneto, dal giorno del grave malore che aveva colpito il dirigente comunale Alessandro Sarri, soccorso durante una gita in bicicletta in Friuli, si sperava nel suo rientro.

Quando si è saputo del suo decesso, a 50 anni, la costernazione ha preso il sopravvento, nel sindaco Mirella Balliana, negli assessori, nel personale. Come pure nell’ex sindaco Antonio Miatto che lo aveva assunto, e nel suo vice, Gianluca Posocco, titolare delle finanze.

«Sarri era un professionista molto preparato, capace di trovare soluzioni con immediatezza e capacità decisoria, ma allo stesso tempo aperto e disponibile verso gli altri – ha dichiarato Balliana –. Mancheranno la sua franchezza e l’onestà intellettuale, che hanno sempre caratterizzato il suo operato e la volontà di dare il meglio».

Confessa, Balliana, che la sua amministrazione, in questi giorni, non aveva voluto arrendersi all’idea di perdere questa personalità. «Il nostro pensiero va prima di tutto alla famiglia di Sarri in questi dolorosi momenti – dice –. Teniamo a sottolineare che ci lascia una figura dall’elevato profilo professionale e umano: un lavoratore di grande competenza e disponibilità, che amava sinceramente il suo lavoro al servizio dello Stato, e che era apprezzato da amministratori e colleghi».

Sarri aveva 50 anni. Era nato a Mansuè, aveva studiato all’università di Udine, dove si era laureato. Dirigeva da qualche tempo il settore economico e finanziario del Comune di Vittorio Veneto ed era coordinatore dell’area finanziaria dei Centro studi amministrativi della Marca trevigiana. Aveva lavorato anche a Mansuè, Oderzo e Tarzo. Sarri, come dipendente comunale, per il settore economico, aveva lavorato per almeno un decennio con i Comuni che avevano aderito al settore unificato economico: Prata, Chions, Pasiano, Pravisdomini, Azzano Decimo e Fiume Veneto. Era stato collaboratore delle Ipab di Oderzo e Vazzola.

Amava lo sport, la bicicletta, i viaggi all’estero, l’arrampicata, soprattutto la pallavolo. «Seguiva con vivo trasporto l’avventura della squadra italiana alle Olimpiadi – riferisce Giulio De Antoni, assessore alle finanze, che gli era diventato amico da quando era consigliere d’opposizione –. Amava le ciclovie friulane, in particolare l’Alpe Adria. Faceva di frequente gli esami clinici per praticare in sicurezza l’attività sportiva. Ed è per questo che ci siamo sorpresi per quel grave malore. Sarri ci teneva al rispetto delle regole».

Il dirigente si era sentito male due settimane fa mentre stava facendo un’escursione in bicicletta in Friuli. Le sue condizioni erano apparse da subito gravi: era stato ricoverato a Udine e poi trasferito al Ca’Foncello di Treviso. I medici, dopo aver tentato di salvarlo, ne hanno dovuto dichiarare il decesso: si è verificato un aggravamento e il suo cuore si è definitivamente fermato.

Lascia la mamma, la sorella e i nipoti. «La scomparsa di Alessandro è un duro colpo per me. Nel 2014, appena eletto – ricorda Edi Piccinin, ex sindaco per dieci anni di Pasiano –, si era messo subito a disposizione per darmi una mano. Era un professionista come pochi. Da lì a breve, oltre al servizio personale, la sua bravura gli aveva permesso di diventare responsabile della ragioneria e poi vicesegretario. Ci vedevamo ogni giorno, all’inizio: gli chiedevo molte cose, aveva sempre una risposta, non smetteva mai di studiare. Abbiamo lavorato assieme per otto anni, diventando amici».

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