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Via agli esami di riparazione: il biennio è lo scoglio più duro

PAVIA. Lo scoglio più grande è al biennio, quando gli sforzi di alunni e alunne si infrangono sullo studio di nuove materie. C’è chi per padroneggiarle e superare l’anno ha bisogno di più tempo, e così lunedì 26 agosto cominceranno gli esami di riparazione: i rimandati lombardi sono oltre 72mila, circa tremila in provincia di Pavia. I presidi sono concordi: la maggior parte dei “debiti” vengono affibbiati durante i primi anni cioè quando si ricomincia da zero e magari ci si accorge che la scuola scelta non è quella giusta, per esprimere al meglio le proprie capacità. «Spesso sono le materie di indirizzo a creare qualche difficoltà in più» afferma Paola Bellati, preside dell’istituto Volta di via Abbiategrasso.

Salvare l’anno

Al liceo Cairoli vige una politica: i corsi di recupero per il biennio sono obbligatori di fatto, per rinforzare le competenze di studenti e studentesse in modo che possano costruire la propria carriera su basi solide: «È la nostra priorità in vista degli esami di riparazione» spiega Paola Bonvecchio, vicepreside dell’istituto di corso Mazzini che raggruppa quattro indirizzi: liceo delle scienze umane, economico-sociale, linguistico e musicale. «Al triennio la quota di rimandati di solito diminuisce, anche perché gli alunni e le alunne più grandi hanno già acquisito maggior padronanza con le materie» prosegue la referente dell’istituto. Accade lo stesso in altre scuole della città come il Taramelli-Foscolo, due licei (classico e scientifico) del centro storico.

Al Taramelli di via Mascheroni sono una quarantina gli iscritti del biennio che hanno passato l’estate a studiare, latino e matematica in particolare: di tratta di due delle materie più ostiche per chi ha appena cominciato l’avventura del liceo, mentre al triennio i debiti sono meno frequenti e sembrano riguardare (soprattutto) matematica e fisica. Situazione analoga anche al liceo classico Foscolo: la maggior parte dei debiti riguarda greco e latino, con meno di una trentina di studenti e studentesse che dovranno sostenere l’esame a partire da lunedì.

Al Bordoni invece, si contano circa 150 rimandati al biennio e una novantina al triennio, per verificare che iscritti e iscritte abbiamo recuperato le lacune, soprattutto in economia aziendale o matematica. Le materie di indirizzo fungono da scoglio anche all’istituto Volta: al corso Cat (costruzioni, ambiente e territorio) buona parte delle “riparazioni” riguardano topografia, progettazione e costruzione di impianti o matematica. «Queste le principali difficoltà dei nostri studenti – aggiunge la preside Bellati – cominceremo domani con gli esami e andremo avanti fino al 31 agosto», come richiesto dalle indicazioni del ministero dell’Istruzione diffuse l’anno scorso. Ma non tutte le scuole partiranno la prossima settimana. L’istituto Cossa ha messo in calendario gli esami a partire dal 2 settembre, con una buona notizia: grazie ai finanziamenti arrivati dal Pnrr, sono stati attivati dei corsi di recupero che hanno abbattuto la quota di debiti formativi: «Abbiamo lavorato per migliorare il profitto dei nostri iscritti e siamo soddisfatti dei risultati ottenuti» commenta Cristina Comini, preside della scuola che conta circa 1.800 alunni e alunne.

«Molti lavorano»

La sessione di esami al Cossa comincia più tardi anche perché diversi alunni e alunne lavorano durante i mesi estivi: «Pensiamo agli iscritti dell’alberghiero – dice la preside – molti di loro sono occupati durante la stagione». Un’altra differenza lo distingue dalle altre scuole: «Le normative ci consentono di non dare debiti al primo e secondo anno. Di solito da noi ci sono soltanto promossi o bocciati. Nelle altre classi, invece, siamo riusciti a ridurre il numero di rimandati».

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