Villa Cossich sigillata dopo le risse e lo spaccio a opera di adolescenti a Muggia
MUGGIA Villa Cossich è stata sigillata. L’immobile muggesano, di proprietà di un privato, è diventato nel corso di quest’estate uno dei luoghi simbolo dell’ondata di violenza giovanile che ha colpito a sorpresa il comune rivierasco. Anzi, forse quello che per la crudezza delle immagini e delle testimonianze, ha impressionato di più.
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Il sindaco di Muggia, Paolo Polidori, aveva fin da subito chiesto al proprietario di mettere in sicurezza la fatiscente struttura, impedendone l’accesso all’interno. E così, da qualche giorno, una recinzione di ferro sembra scoraggiare anche il più intrepido dei vandali.
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Forte degrado
Villa Cossich sorge di fronte al molo T (altra meta particolarmente gettonata dai giovani) e versa ormai da anni in uno stato di vistoso degrado. Negli uffici comunali non ci sono tracce circa le sue passate funzioni, se sia stata una struttura ricettiva o altro.
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Un sopralluogo nei tre piani di cui si compone – come raccontato su queste colonne lo scorso 30 luglio – restituisce il tipo di fruizione che ne veniva fatta in anni più recenti: mozziconi di sigarette, bottiglie di alcol sparpagliate qua e là, lattine d’ogni genere. Graffiti più o meno vistosi coprono i muri su quasi tutti i lati, mentre a terra si scorgono addirittura dei materassi, segno che forse in passato qualcuno ha anche occupato abusivamente l’immobile. Il resto – specchi, lavandini, sanitari, vasche da bagno – è tutto logoro o distrutto.
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Il pestaggi a pagamento
Ma non sono tanto le condizioni dell’immobile ad aver suscitato lo stupore e la preoccupazione dei residenti muggesani. Quanto piuttosto i pestaggi con spettatori paganti che sono stati organizzati al suo interno e prontamente pubblicati sui social network. Protagonisti dei video erano ragazzi (maschile sovraesteso) il più delle volte minorenni che, dopo essersi accordati fra loro, si incontravano negli ampi spazi di villa Cossich per picchiarsi.
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La “tariffa” per chi assisteva al pestaggio andava dai cinque ai dieci euro, con tanto di tifo e di incitamento alla violenza. In altri video spuntavano pure coltelli, così come non mancava lo spaccio di droga, benché in questo caso l’età dei soggetti coinvolti fosse mediamente più alta.
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Il ritorno alla normalità
Tutte cose che, ora, Muggia sta cercando di mettersi alle spalle. Ripercorrendo la mappa dei luoghi più esposti nel corso dell’estate alla violenza giovanile, si scopre che molte aree sono oggi rientrate se non alla normalità quantomeno a un suo simulacro. Sul molo T e al lungomare Venezia gli steward monitorano quotidianamente l’evolversi della situazione, pronti a segnalare alle forze dell’ordine i casi sospetti. Anche nella stazione degli autobus di piazzale Curiel, davanti alla quale proseguono i pattugliamenti della Polizia, pare che le acque si siano calmate, almeno per quanto riguarda i giovani.
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I controlli, insomma, stanno per il momento soddisfacendo le attese, alla luce della stretta decisa il 31 luglio al tavolo convocato in Prefettura. All’appello mancava solo villa Cossich: dopo un sopralluogo del sindaco Polidori e altri da parte della Polizia nelle settimane passate, la sua messa in sicurezza ambisce a chiudere definitivamente il capitolo.
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