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La lezione di Feltri a Selvaggia Lucarelli: “Le Meloni coerenti anche se si separano. Sono un esempio”

“Cosa avrebbe dovuto fare Arianna per dare prova di coerenza e non incorrere nelle accuse di Lucarelli? Portare avanti una relazione morta? Fingere di stare insieme al compagno? Non darsi la possibilità di chiudere e andare avanti? Mi dispiace ma io la coerenza non la misuro in questa maniera superficiale”. A scriverlo è Vittorio Feltri, rispondendo alla lettera di un lettore del Giornale, nell’ambito della sua rubrica “La stanza di Vittorio Feltri”: “Lucarelli trascura un fatto importante: pure la famiglia tradizionale si separa e non vi è nulla di anticonvenzionale nella separazione e nel divorzio”, sottolinea il direttore, precisando anche che “non vi è nulla di tradizionale in un ambiente familiare insano, tossico, ostile”.

La lezione di Feltri a Selvaggia Lucarelli

Dunque, per Feltri, “ben venga la separazione, che è una scelta sempre dolorosa, pure per chi ne assume l’iniziativa, ma di buonsenso”. Su X, commentando la notizia della separazione tra Arianna Meloni e Francesco Lollobrigida, Lucarelli aveva scritto che “in casa Meloni tifano per le famiglie tradizionali, purché siano quelle degli altri”. Si è trattato di un intervento a gamba tesa su una vicenda che, nonostante il profilo pubblico dei protagonisti, attiene comunque a una sfera intima e delicatissima. Molti utenti social ne avevano già sottolineato l’inopportunità. Il lettore del Giornale, Renato, ha voluto sottoporre il tema alla riflessione di Feltri, il quale non si è sottratto e, anzi, ha di fatto impartito una lezione prima di tutto di stile a Lucarelli.

Le sorelle Meloni coerenti anche nella separazione

“Ognuno di noi coltiva degli ideali. Uno di questi ideali, per le sorelle Meloni, è quello della famiglia tradizionale, che da piccole non hanno avuto, intesa come quella composta da padre, madre e pargoletti, una famiglia fondata senza dubbio sull’amore, sul rispetto e sulla concordia”, ha scritto Feltri, ricordando che “un ideale è qualcosa a cui tendere, a cui aspirare, ma non sempre gli ideali si possono realizzare nella realtà, così, obtorto collo, ci tocca talvolta di adeguarci, ovvero di accettare che il nostro matrimonio, in cui abbiamo creduto, sia giunto al capolinea”. “Dove sta l’incoerenza in tutto questo?”, chiede dunque il direttore, ricordando anche che “non ho mai udito le Meloni inveire contro chi divorzia o dirsi contrarie alla separazione, semmai alla faciloneria nel separarsi, questo sì”.

La bacchettata del direttore a chi si sente in diritto di “sparare sentenze”

“E chi di noi non può essere d’accordo? Ma, soprattutto, chi di noi può affermare che sia stata per Arianna una scelta facile, presa alla leggera, non ponderata?”, aggiunge Feltri, ammettendo di provare “quasi imbarazzo a discutere di questo argomento, non dovremmo occuparci di quello che accade nella vita prettamente privata di chi fa politica, o dei personaggi pubblici in generale, eppure pensiamo che sia un nostro diritto ficcare il naso e sparare sentenze senza conoscere i fatti, come se non esistesse alcun confine tra pubblico e intimo per chi riveste un ruolo politico, che non dovrebbe dunque godere del sacro diritto alla privacy”. “Trovo che tale limite – aggiunge Feltri – sia del tutto eroso ormai, come prova la morbosità con la quale ci siamo interrogati in questi giorni su dove si trovasse Giorgia e cosa stesse facendo soltanto perché da qualche ora ella non condivideva post sui social”.

Il chiarimento sul modello di famiglia proposto dal premier

“La premier – ricorda ancora Feltri – difende da sempre un modello di famiglia composto da maschio e femmina, uomo e donna, non un modello di famiglia in cui si sta insieme a tutti i costi e la separazione è vietata e non può essere una opzione da contemplare ove i sentimenti vengano meno”. “Invece di criticare, prendiamo esempio da queste due donne, le quali, quantunque produca un senso di fallimento e sofferenza, si separano senza inutili guerre, senza ostilità verso gli ex, senza intraprendere battaglie legali estenuanti e lunghe, bensì serenamente, conservando stima e rispetto verso gli uomini che hanno amato e che sono e rimangono a vita padri dei loro figli”.

L’invito a prendere esempio dalle sorelle Meloni e a lasciarle stare

“Lasciamole un pochino in pace queste due signore. Non stiamo sempre lì a fare loro le pulci”, è dunque l’invito, accompagnato dalla notazione che “di Meloni si possa dire tutto meno che non sia coerente”. “E gli elettori – prosegue Feltri – la preferiscono e la amano proprio perché la sua coerenza è uno dei suoi tratti più spiccati, una granitica garanzia, che la cattiva propaganda di una certa stampa non potrà in alcun modo scalfire”.

 

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