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Nice Footwear: L'evoluzione tecnologica dell'artigianato di lusso

C’era una volta l’artigiano. La sua esperienza, la tradizione tramandata da generazioni, erano una sicurezza competitiva. Ora fare il prodotto non basta più. Bisogna sapersi destreggiare tra le normative europee, adeguarsi alle linee guida sulla sostenibilità, essere in grado di tracciare ogni momento della produzione. Chi non si mette su questo binario, può essere bravo quanto vuole ma resta ai margini.

Per supportare le imprese, soprattutto quelle piccole, ad affrontare le sfide dell’innovazione tecnologica e la domanda di un mercato che richiede oltre a standard di qualità sempre più elevati, la rispondenza alle norme sulla sostenibilità e la chiarezza della tracciabilità di ogni passaggio della filiera, sono nate specifiche, fortemente innovative in grado di mettere a sistema la tradizione artigiana con la modernità della tecnologia. Tra queste un posto di leadership ce l’ha, nel settore delle calzature e degli accessori, la Nice Foowear. Nata a Vicenzanel 2004 si occupa di gestire tutte le fasi della filiera, dallo studio dei trend allo sviluppo di campionari e prototipi, dalla realizzazione della collezione fino alla sua distribuzione.

“Siamo un aggregatore di realtà manifatturiere di eccellenza nel mondo delle calzature. Il nostro obiettivo è di costruire una filiera che consenta a molte aziende artigiane piccole ma non solo a queste, di avere gli strumenti per crescere in una realtà molto competitiva. E questo lo facciamo supportandole con la digitalizzazione, il processo di managerializzazione e aiutandole ad essere al passo con le norme sulla sostenibilità” spiega l’amministratore delegato e fondatore di Nice Footwear, Bruno Conterno.

L’obiettivo, come indica il manager in modo determinato e chiaro, “è di realizzare un polo degli artigiani del lusso situato nel cuore del distretto delle calzature del Brenta, in Veneto”. Questa realtà produttiva, situata tra Venezia e Padova, è un’eccellenza nell’economia italiana e conosciuta a livello internazionale, con 504 aziende, una produzione annuale di 20 milioni di paia di scarpe e un fatturato del valore di 1,8 miliardi di euro.

La crescita di questa azienda ha visto diverse tappe dall’emissione del primo Minibond quotato su ExtraMotPro3 fino alla successiva quotazione nel 2021 sul listino Euronext Growth Milan. Il 2023 è stato l’anno del delisting da Borsa Italiana e dell’ingresso del fondo Palladio Holding, oggi titolare del 51% del capitale tramite Holding Stilosa. Ora il gruppo può considerarsi leader nella produzione di scarpe per il tempo libero e lo sport, calzature di lusso e borse di pregiata pelletteria, accogliendo al suo interno realtà artigiane di primo piano.

Alle aziende viene messo a disposizione un software nativo e brevettato 3D e l’utilizzo della realtà virtuale.

La tecnologia è il cuore di Nice Footwear. “Siamo in grado di semplificare tutta la fase di progettazione, dall’ideazione della calzatura fino alla realizzazione del campione finale. Inoltre l’uso del 3D, di cui siamo stati precursori, e della realtà virtuale consente di apportare modifiche in tempo reale riducendo i costi di produzione, gli spostamenti e limitando lo spreco dei materiali. Abbiamo inoltre programmato un’applicazione in grado di riconoscere la realtà fisica in tutte le sue peculiarità, imperfezioni e imprevisti che permette di rendere ogni elemento digitale ancora più preciso della realtà” afferma Conterno.Per realizzare questo rivoluzionario processo, Nice Footwear ha investito in ricerca e sviluppo 2 milioni di euro: una parte stanziata nell’anno fiscale 30 aprile 2022-30 aprile 2023, e la restante al 30 aprile 2024. Sono oltre 13.500 le ore dedicate all’attività di innovazione digitale del processo produttivo e alla ricerca per lo sviluppo di calzature sostenibili, cui si aggiungono 2015 ore di formazione dei dipendenti, con l’obiettivo di potenziare le competenze in ambito digitale e nella progettazione 3D unita alla Realtà Aumentata.

L’azienda opera nei settori sport e leisure con la divisione Nice Brand Lab che contabrand propri (Kronos) e in licenza (Ellesse, Avirex, Lyle & Scott) e ha fatto numerose acquisizioni, proprio nell’ottica di essere un aggregatore di realtà di eccellenza nel settore. Ha incorporato Favaro Manifattura Calzaturiera di Padova, specializzata in scarpe da donna di alta gamma ed Emmegi di Maserà, leader nelle borse in pelle e altri materiali pregiati, e altre operazioni sono programmate nel medio periodo. Per espandere la produzione, la società, nel 2022, ha lasciato Vicenza e ha trasferito la propria sede operativa a Padova in un nuovo stabilimento di 1.600 metri quadrati. Il gruppo ha chiuso l’ultimo esercizio finanziario, con un giro d’affari a quota 46,9 milioni di euro, in crescita del 43,1% rispetto ai 32,8 milioni dell’esercizio precedente.

Conterno non ha dubbi: “Il futuro è nell’unione tra sapienza artigianale e contaminazioni tecnologiche. Stiamo vivendo un’epoca di grandi cambiamenti e di evoluzioni normative complesse. L’artigiano non è abituato a confrontarsi con la tecnologia blockchain e con i parametri posti dall’Europa. Il buon prodotto non basta più, servono servizi collaterali per essere competitivi”.

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