«L’acqua è inquinata, ci apra, dobbiamo controllare»: rubati 5 mila euro a un’anziana

«Ci segnalano acqua inquinata in questa zona e dobbiamo anche controllare i contatori» hanno detto, nella mattinata di mercoledì 28 agosto, due tizi che si sono presentati alla porta dell’abitazione di un’anziana che vive in via Marcotti (è una laterale di viale Tricesimo) a Udine, dicendo di essere l’uno un tecnico dell’Acquedotto e l’altro un poliziotto.

In verità, i due sconosciuti erano purtroppo malviventi che, dopo essere entrati in casa, sono riusciti a convincere la donna a raccogliere risparmi e gioielli. «Li metta in salvo signora, raduni soldi e preziosi e li sistemi in frigorifero, in modo da isolarli da eventuali contaminazioni, altrimenti potrebbero rovinarsi irrimediabilmente».

La padrona di casa ha raccolto denaro e monili per un valore stimato di circa cinquemila euro e subito i due se li sono fatti consegnare, per poi allontanarsi di corsa. La vittima, un’ottantenne, vedendoli scappare, ha capito che cosa era appena successo e ha quindi chiesto aiuto telefonando al 112. Poco dopo, è stata raggiunta da una pattuglia dei carabinieri del comando stazione di Udine Est.

Come ha riferito l’anziana ai militari, uno dei due banditi era vestito da agente di polizia. Tale travestimento, forse, è stato scelto dai malviventi con l’intento apparire più credibili. In verità, come sottolineano spesso polizia e carabinieri durante gli incontri con la cittadinanza, nessun letturista di contatori viene mai accompagnato da veri appartenenti alle forze dell’ordine. In ogni caso, prima di far entrare in casa sconosciuti, meglio togliersi ogni dubbio facendo delle verifiche e chiamando il 112.

Quella dell’acqua contaminata o della perdita d’acqua, infatti, è una trappola già utilizzata un’infinità di volte da bande di malintenzionati, quasi sempre ai danni di persone anziane e sole. I truffatori fanno leva sullo stato di agitazione che tali notizie, del tutto infondate, generano nelle vittime e subito ne approfittano