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US Open: Medvedev in versione da corsa, sarà super terzo turno con Cobolli. Impresa Mensik, torna a sorridere Goffin

[5] D. Medvedev b. F. Marozsan 6-3 6-2 7-6(5)

Dopo le sorprese dei primi giorni si approda con un giovedì quasi rilassante ai terzi turni dello US Open. Non delude infatti Daniil Medvedev, dal 2019 sempre almeno agli ottavi in questo torneo, nel suo match d’apertura di sessione serale sul Louis Armstrong contro Fabian Marozsan. Salvo qualche bello scambio e punti di pregevole fattura il finalista uscente ha dominato l’avversario, non concedendo nulla e riuscendo a chiudere la contesa nel minor tempo possibile così da poter arrivare nelle migliori condizioni al terzo turno contro Flavio Cobolli. E ora l’azzurro potrà confidare in una collocazione notturna su uno dei due campi principali.

IL MATCH – Un primo set non propriamente esaltante, con sei break su 9 giochi, tesse subito la trama della partita, fatta grosso modo da Medvedev. Il russo impedisce a Marozsan di ricorrere alle solite palle corte e variazioni obbligandolo allo scambio lungo, suo territorio di caccia. Segna la differenza soprattutto dal lato del rovescio, sì rifuggendo la rete ma dimostrandosi in ogni caso superiore. Il secondo set di Medvedev è ancora più schiacciante, con l’ungherese costretto ad arrendersi in soli 33 minuti. La vera differenza la fa la solidità messa però in campo dal n.5 al mondo, che pur rispondendo da lontanissimo riesce sempre a prendere in mano le redini del gioco, e soprattutto con qualità, come dimostrano soli 3 non forzati in tutto il parziale, che ne certificano l’abitudine e il giocare quasi a memoria su questi campi.

Nel terzo set Marozsan si conquista l’onore delle armi, tenendo in piedi la partita pur senza consolidare vantaggi. Quantomeno trova il modo di sciorinare le migliori cartucce del proprio tennis vario ed imprevedibile, a tratti mettendo anche in difficoltà il russo, che però alla lunga ne prende le misure, attingendo all’evenienza anche al servizio. E così, faticando un filino in più, al tie-break (18esimo vinto contro 7 persi nel suo 2024) l’orso applica la massima espansione dei tentacoli da fondo campo, impedendo all’ungherese qualsivoglia punto semplice e costringendolo a rischi eccessivi, che si traducono in errore. Un vincente di rovescio in salto, con tanto di siparietto con il gesto di “calmare” il pubblico, chiuderà un incontro che premia il giocatore più forte, ricordando a molti come per la vittoria vadano fatti i conti con uno che di finali qui ne ha disputate tre negli ultimi 5 anni (nessuno come lui).

Altri incontri – Non c’è invece molto da segnalare nel resto del tabellone maschile, con praticamente tutti i big capaci di superare senza eccessivi problemi l’ostacolo del secondo turno. A partire da Alex De Minaur, tds n.10, che ha battuto 7-5 6-1 7-6(3) un più che generoso Otto Virtanen, che non ha però potuto nulla contro un tennis in netta risalita come quello dell’australiano in questo torneo, con due primi turni specchio della perfezione (i 28 vincenti, che ovviamente superano i non forzati, lo confermano). Affronterà al terzo turno l’highlander Daniel Evans, che dopo aver riscritto la storia si è liberato agilmente per 6-4 6-3 6-3 di Mariano Navone.

Non c’è invece lieto fine per Tristan Schoolkate, che ha accarezzato il cielo con un dito prima di bruciarsi le ali. L’inesperienza ha presentato un conto salato al n.193 al mondo, avanti prima di due set e poi di un break nel quinto, oltre ad aver avuto due match point nel quarto, contro Jakub Mensik. Il ceco ha saputo mettere insieme la forza di volontà per cercare fino in fondo al serbatoio abbastanza benzina per rientrare nel match e con tanta qualità trovare una clamorosa rimonta per vincere 6-7(4) 2-6 6-2 7-6(5) 7-6(3) e qualificarsi per il secondo anno di fila al terzo turno a Flushing Meadows. Kuba diventa così il primo teenager a rimontare uno svantaggio di due set allo US Open da Michael Chang nel 1988. Affronterà, nell’ottavo di Medvedev, Nuno Borges, vincitore su un altro australiano, Thanasi Kokkinakis, con il punteggio di 6-4 7-5 7-5.

Ma scandagliando a fondo, oltre alla magra attualità, fa capolino un risultato che fa più notizia di altri, e cioè la bella vittoria di David Goffin, che a quattro anni di distanza ritrova il terzo turno allo US Open (perse agli ottavi contro Shapovalov). Lo fa battendo non senza fatica, in un match da ultimi romantici, 6(8)-7 6-3 6-2 7-6(1) Adrian Mannarino, la cui classifica piange sempre più. Affronterà per un posto nella seconda settimana Tomas Machac, giustiziere in poco più di due ore, sorprendentemente per il netto risultato, di Sebastian Korda per 6-4 6-2 6-4. Approfitta invece del ritiro di Max Purcell Tommy Paul, già però avanti di due set e in pieno controllo. Per un posto nel probabile ottavo contro Sinner sfiderà la rivelazione canadese, finalmente esplosa, Gabriel Diallo, protagonista di un’emozionante vittoria per 7-5 6(3)-7 6-4 6-4 su Arthur Fils.

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