US Open, Osaka: “Sono delusa ma convinta che il lavoro che sto facendo porterà a qualcosa”
Il momento di Naomi Osaka non è ancora arrivato. O meglio, non è ancora tornato. Gli outfit scelti per questo US Open sarebbero stati perfetti per accompagnarla verso le fasi finali del torneo e restituirla al gotha del circuito femminile. La netta vittoria al primo turno su Ostapenko sembrava portare in questa direzione ma poi il campo ha emesso il suo insindacabile giudizio: rimandata. Di fronte a una giocatrice completa come Muchova, autrice di un’ottima prestazione, la discontinuità della giapponese si è rivelata ancora troppo pronunciata per permetterle di portare a casa il match. Il primo anno di attività dopo la gravidanza si avvia così verso la conclusione senza aver regalato nessun acuto degno di nota. Abbastanza normale e prevedibile fosse così, ma probabilmente proprio Naomi si aspettava di più: “Sono delusa, ma sto cercando di prendere il lato positivo delle cose – ha detto in conferenza stampa – sembra paradossale ma anche se non ho mai raggiunto una finale quest’anno, nella mia testa penso di poter vincere questi tornei”.
Molte delle dichiarazioni della ex numero uno del mondo seguono questo filo conduttore: da un lato la frustrazione per un’altra eliminazione prematura e figlia della sensazione di poter e dover fare meglio, dall’altra il tentativo di autoconvincersi che non può arrivare tutto e subito e che anche dalle sconfitte si può imparare qualcosa. “È dura perché prendo queste sconfitte molto sul personale. È una parola forte, ma mi sento come se il mio cuore morisse ogni volta che perdo. È uno schifo, ma sto cercando di essere più matura e di imparare e di parlare di più delle partite che perdo”. Queste sono alcune delle sue parole. Di seguito le altre risposte date in sala stampa.
D. Come ti sei sentita a tornare a giocare sull’Arthur Ashe stasera?
È stato davvero divertente. Mi sono sentita molto grata che ci fossero così tante persone a fare il tifo. Mi è mancato molto [non ci giocava da due anni, ndr].
D. Sembrava che foste molto vicine per livello di gioco. Che cosa pensi che abbia fatto la differenza?
Onestamente, anch’io ho avuto la stessa sensazione. Penso che per me questa partita sia stata molto diversa da quella con Ostapenko. Quindi ho sentito che dovevo continuare a lottare. Non avevo la sensazione di star giocando bene come nel primo turno, ma non credo che si possa giocare alla perfezione in ogni partita. Nei momenti di pressione divento troppo nervosa e non so se devo semplicemente continuare a giocare più partite per abituarmi a questa sensazione, soprattutto su palcoscenici di questo tipo. Se riesco ad andare oltre la delusione, mi sento abbastanza orgogliosa di me stessa per aver avuto così tante opportunità pur pensando che avrei potuto giocare molto meglio.
D. Pensi di ripetere la programmazione che hai seguito quest’anno anche durante la prossima stagione o cercherai di cambiare qualcosa? Che effetti ha avuto su di te il fatto di metterti sempre in gioco?
Non lo so. È un po’ difficile, perché ovviamente posso valutare come sto andando solo in base ai risultati. Ad esempio, mi sento più veloce, mi sento meglio, ma ho perso al secondo turno. Ma è stato anche divertente giocare molti tornei. È stato indubbiamente un grande impegno, ma ho avuto la possibilità di visitare città in cui non ero mai stata. Ad esempio mi è piaciuta molto Doha.
D. Sembri aver accettato questa sconfitta in maniera diverso rispetto ad altre del passato.
Sì, in altre occasioni sono stata molto più giù di morale dopo una sconfitta. Sento che sto lavorando più duramente di quanto abbia mai fatto in vita mia, quindi ciò dovrà portare a qualcosa. Beh, non è sicuro, ma credo che sarà così. Mi piace stare in campo e voglio fare del mio meglio. Sento che alla fine tutto andrà al suo posto. Potrebbe non essere nei tempi che vorrei, ma credo che alla fine i risultati arriveranno.
D. Sarai presente ai due tornei che si giocheranno in Giappone a ottobre [il WTA 250 di Osaka e il 500 di Tokyo, ndr]?
Ho intenzione di giocarli entrambi. Sono davvero entusiasta di andare in Giappone. Ho giocato la Billie Jean King Cup ad aprile ed è stato molto divertente per me. L’ultima volta che ho giocato ad Osaka è stato al Toray Open del 2019, quindi sono davvero entusiasta di poterci tornare. Il pubblico giapponese è molto educato. Vorrei che fossimo più rumorosi in un certo senso. Il pubblico in BJK Cup è stato fantastico e spero che sia così anche a Tokyo e ad Osaka.