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Casa di Comunità di Belluno operativa dal 2025, sarà la nuova sede dei servizi territoriali

I lavori alla nuova Casa di Comunità dell’Ulss 1 Dolomiti procedono abbastanza spediti. Quelli edilizi potrebbero essere conclusi già a fine di quest’anno (sono iniziati a maggio 2023) e nel corso del 2025 la struttura diventerà operativa.

Non è notizia di poco conto per i bellunesi, perché nella Casa di Comunità troveranno posto molti servizi territoriali che ora sono dislocati nei vari reparti e strutture della Ulss 1.

Il servizio che tocca più da vicino i cittadini è il centro prelievi, che ora si trova praticamente all’ingresso dell’ospedale, in quello che viene chiamato Laboratorio analisi, dove è in corso uno dei tanti lavori che riguardano l’ospedale. Il Laboratorio viene ristrutturato e ampliato, ma servirà in futuro solo per “processare” i campioni che vengono invece raccolti nella Casa di Comunità.

Per raggiungerla, occorre entrare nell’area ospedaliera e andare verso l’ex convento di San Gervasio, dopo lo stabile della Psichiatria. Qui in un’ala dell’ex convento e in uno stabile nuovo (al posto della vecchia lavanderia) c’è la futura Casa di Comunità.

Al piano terra, il centro prelievi con un’ampia sala di attesa, poi l’accettazione, le salette dei prelievi e altri locali di servizio. Ma non solo. Ci saranno anche l’area dell’assistenza domiciliare e della continuità assistenziale, cioè la guardia medica.

Sempre al piano terra, ci sarà posto per locali tecnici, spogliatoi, servizi igienici per personale e utenti, aree di attesa. Il centro prelievi è uno dei servizi più frequentati all’interno dell’ospedale di Belluno; infatti, si fanno di media 168 prelievi al giorno. L’attuale area di attesa è piccola, mentre quella futura è molto più ampia.

Il 30 agosto la dirigenza dell’Ulss con gli ingegneri dell’azienda sanitaria e i tecnici delle ditte che stanno realizzando i lavori hanno portato i giornalisti a fare una visita guidata al cantiere, caschetto in testa e calzature adeguate.

I lavori di costruzione e ristrutturazione della parte nuova e di quella vecchia vanno ben oltre quanto illustrato: infatti è in atto un miglioramento sismico dell’edificio esistente, con interventi sulle fondazioni e sulla copertura, per rispettare le leggi attuali.

Costruzione secondo criteri antisismici, ovviamente, sulla parte nuova.

L’importo dei lavori è di 4.1 milioni di euro, ma in totale compresa Iva e spese tecniche si arriva a 5.5 milioni di euro, coperti in parte dal Pnrr per 1.5 milioni, il resto arriva da fondi regionali e dell’Ulss.

Il termine ultimo per le opere edilizie è la fine del 2024, con un bel “ma” dato dai tempi lunghi della Sovrintendenza. Infatti la parte vecchia dell’ex convento è sotto il loro controllo. Le sette capriate del tetto sono state smontate, i coppi recuperati: ora si attende il sopralluogo della Sovrintendenza per andare avanti.

Occorre fare la mappatura del degrado delle capriate, che vanno restaurate e poi rimesse sul tetto. Se i tempi si allungheranno, bisognerà prorogare il contratto delle ditte che stanno lavorando alla Casa di Comunità.

Dopo la parte edilizia ci saranno da completare gli altri interventi interni e l’arredamento: l’opera sarà consegnata completa, compreso il centro prelievi, nell’autunno del prossimo anno.

Non c’è solo il piano terra, c’è anche un primo piano dove saranno collocati altri servizi territoriali, come ad esempio l’area materno infantile, per le vaccinazioni dei bambini che attualmente si fanno al quinto piano dove c’è il Servizio di prevenzione.

Nell’area pediatrica ci saranno anche degli ambulatori, come pure nell’area a fianco dedicata alle cronicità e agli anziani con diverse attività ambulatoriali.

«Nella Casa di Comunità», specifica il commissario della Ulss 1, Giuseppe Dal Ben», non ci sono posti letto, si tratta di un centro diurno per l’attività territoriale, cioè quella del distretto, la cui dirigenza e i servizi collegati saranno al primo piano».

In totale si sta lavorando su una superficie complessiva sui due piani di duemila metri quadrati.

La Casa di Comunità permetterà ai cittadini di avere un nuovo riferimento, dove trovare tanti servizi territoriali raggruppati in un unico luogo.Un aspetto non da poco conto, per chi prima doveva raggiungere diverse strutture e reparti per svolgere tali servizi.

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