Lite in centro a Padova, 54enne morto dopo tre settimane di agonia
Sedici giorni di agonia e l’illusione di una ripresa. Invece il pachistano Jawwad Akhtar, 54 anni, è morto. E ora l’inchiesta è per omicidio preterintenzionale, non più per il reato di lesioni colpose.
È finita nel peggiore dei modi la lite fra due connazionali avvenuta la notte dell’8 agosto scorso in via Jappelli, vicino all’angolo con via Belzoni di fronte alla filiale di Banca Intesa San Paolo: sarebbe stata proprio la vittima ad alzare le mani contro colui che, dopo pochi istanti, l’ha colpito al collo, facendolo cadere e sbattere violentemente il capo a terra.
L’indagine è nelle mani del pubblico ministero padovano Marco Brusegan che ha indagato, appunto, un connazionale in stato di libertà.
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Il decesso di Jawwad è avvenuto nella Terapia intensiva dell’ospedale Sant’Antonio dove il 54enne si trovava ricoverato. L’autopsia è già stata decisa dal magistrato: sarà svolta dal medico legale veneziano Antonello Cirnelli. L’indagato ha nominato come difensore l’avvocato Gregorio Cavalla.
Fin da subito era stato sequestrato il cellulare della vittima per capire se avesse chiamato qualcuno poco prima di quella sembrava una resa dei conti mentre la polizia ha acquisito i filmati delle telecamere che riprendono solo parzialmente il punto della lite.
Eppure sembrava che l’episodio potesse avere un epilogo diverso visto che il ferito si era risvegliato dal coma nei giorni scorsi. Tuttavia troppo gravi era il trauma cranico e l’uomo non ce l’ha fatta. Resta da chiarire l’esatta ricostruzione di quello che è accaduto. E in particolare il motivo di quella lite dall’esito mortale.
Le condizioni di Jawwad erano apparse serie: appena arrivati sul posto i soccorritori del 118 avevano dovuto usare il defibrillatore per fronteggiare l’arresto cardiaco del ferito prima del suo trasferimento in ospedale.
Tutto accade intorno alle 23.30 dell’8 agosto un giovedì sera caldissimo con tanta gente in giro, a piedi e in bicicletta. I due si trovano di fronte alla filiale dell’istituto di credito San Paolo e cominciano a gridare.
Sembra una discussione un po’ vivace poi i toni si alzano e oltrepassano i limiti. Dagli insulti verbali alle vie di fatto il passo è breve. C’è qualche spintone, poi volano pugni e schiaffi. E forse arriva una manata (se non un ceffone) inferto dal più giovane al 54enne che perde improvvisamente l’equilibrio e, cadendo a terra, non riesce a proteggersi mettendo le mani avanti per parare l’impatto con l’asfalto.
L’uomo picchia con violenza il capo e perde i sensi. Il tonfo sordo è udito con chiarezza da diverse persone, e uomo viene notato fuggire.
Intorno al ferito arrivano subito alcune persone che urlano dal terrore; qualcuno avverte subito la centrale operativa del 118 che arriva con due volanti della polizia.