World News in Italian

Trasloco del museo d’Arte Orientale di Venezia, corsa contro il tempo e fondi a rischio

La storia infinita del nuovo museo d’Arte Orientale nell’ex chiesa quattrocentesca di San Gregorio alla Salute e la corsa contro il tempo per finire i lavori, iniziati solo di recente, entro il prossimo anno, per non perdere i fondi già stanziati ormai da lunga data.

Se ne parla infatti dal 2016, da quando l’allora Ministero dei Beni culturali stanziò 8 milioni per il trasloco dall’ultimo piano di Ca’ Pesaro, in «condominio» condiviso nel palazzo settecentesco con la Galleria Internazionale d’Arte Moderna, alla nuova sede dell’ex chiesa quattrocentesca di San Gregorio alla Salute, che fino a pochi anni fa ospitava i depositi delle Gallerie dell’Accademia.

La gara d’appalto era stata bandita da Invitalia addirittura nel 2017, ma solo lo scorso anno si è andati infine all’aggiudicazione alla cooperativa Gnosis Progetti con la società di Ingegneria Politecnica (nel curriculum, tra l’altro, la realizzazione del Museo dei Bronzi di Riace a Reggio Calabria e l’ampliamento del Museo Archeologico di Aquileia), il progetto a firma di Francesco Felice Buonfantino, Antonio De Martino e Alessia Altamura prevede una spesa complessiva che si aggirerà intorno ai 10 milioni di euro e due anni di lavori previsti.

Stanziati complessivamente per l’intervento 8 milioni ma con il ribasso d’asta il costo complessivo dell’opera è previsto in 5 milioni e 560 mila euro (più Iva) per una durata di due anni e questo spiega l’urgenza di finire entro il 2025.

Il museo Orientale – uno dei più importanti d’Italia – dovrebbe così lasciare finalmente la sua sede di Ca’ Pesaro, lasciando gli spazi liberi per la Galleria Internazionale d’Arte Moderna che già occupa il resto del palazzo.

Già approvata dal Comune di Venezia, la Variante che consentirà di realizzare all’interno della chiesa San Gregorio, oggi interamente vuota, una struttura indipendente su tre livelli per ospitare la collezione dell’Orientale, oggi in larga parte chiusa nei depositi per mancanza di spazio. In tutto circa 1100 metri quadri disponibili contro i 640 attuali.

Salvaguardando le pareti, l’abside e le magnifiche capriate lignee, la nuova struttura interna prevederà tre piani collegati da una scala e da un ascensore e totalmente trasparenti, lasciando così visibile la chiesa.

La struttura di metallo sarà rivestita da una trama ispirata ai motivi orientali. Per ricreare un’atmosfera di tipo orientale. La struttura di metallo, cartongesso e legno sarà rivestita di materiali che richiamino appunto l’Oriente e in particolare il Giappone, da cui provengono le opere, soprattutto del periodo Edo, che costituiscono il nucleo principale del museo, creato nel 1929 come il primo museo d’Arte Orientale d’Italia e conserva oggi circa 30 mila opere, buona parte delle quali giacciono nei depositi.

La collezione comprende gran parte delle opere acquistate da Enrico di Borbone negli ultimi decenni del XIX secolo, durante il suo viaggio in Estremo Oriente (1887 - 89) e poi passate allo Stato italiano. Lo spostamento del Museo Orientale da Ca’ Pesaro consentirà anche l’ampliamento della Galleria Internazionale d’Arte Moderna nell’ultimo piano del palazzo.

Sono previsti nuovi spazi per la sua collezione permanente, ma anche ambienti dedicati ad atelier per artisti e un laboratorio di restauro. Ma tutto è legato alla conclusione nei tempi previsti dei lavori nella nuova sede di San Gregorio. Che devono recuperare, almeno in parte, il tempo perduto nei lunghi anni di pastoie burocratiche.

Читайте на 123ru.net