Semafori, pali della luce, piloni e segnali stradali: così gli adesivi deturpano il centro di Trieste
Cartelli stradali, pali che sostengono i segnali, semafori, colonnine per il pagamento dei parcheggi e piloni dell’illuminazione. Tutti pieni di adesivi. Trieste è sempre più invasa da etichette di vario tipo, appiccicate ovunque. Il colpo d’occhio che più sorprende è soprattutto lungo le Rive dove, percorrendo la strada o passeggiando sui marciapiedi, si notano avvero ovunque.
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Attaccati da chi è in visita
Presi di mira in particolare i semafori davanti a piazza Unità d’Italia, ma anche gli altri sono zeppi: dalla Stazione fino a Campo Marzio. in molti si soffermano parlando di uno scempio per l’immagine di Trieste, per i tanti turisti e i viaggiatori che ogni giorno attraversano il centro. Se non fosse che molti degli adesivi sono stati messi proprio da chi visita la città.
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Persone da tutta Italia e anche dall’estero. Lo dimostrano le provenienze dei pezzi incollati, che spesso indicano sia la città sia indirizzi web e Qrcode, come quelli che appartengono a bar, discoteche e ristoranti, di Padova e Trapani ad esempio, ma c’è anche un caffè tedesco, un pub di Cipro e un altro locale austriaco.
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Polpette e tatuaggi
Non mancano comunque le etichette locali, band triestine, dj, tatuatori, movimenti di cittadini e professionisti che reclamizzano la propria attività, anche in questo caso con tanto di numero di telefono, sito e indirizzo. Alcuni sono recenti, altri sono stati attaccati da tempo, come un fantomatico “Tour delle polpette” del 2021, che però non presenta riferimenti ulteriori per capire se sia un evento reale, a Trieste o in altre città. C’è solo un logo, con un teschio e qualche caraffa.
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Il collettivo Kraken
Particolarmente ricorrente sulle Rive è un adesivo di un movimento contro le navi da crociera, con il disegno di un polipo che spacca a metà una maxi imbarcazione. La firma è del collettivo Kraken, che online si presenta come «un’alleanza di autori indipendenti impegnata a costruire uno spazio editoriale che sia inclusivo, positivo e porti storie affascinanti ai lettori». Probabilmente un modo per farsi pubblicità a spese del decoro di una città.
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Gadget e non solo
Molto frequente è anche un altro disegno con un hashtag, #quarantennisullatavola con l’immagine di un uomo su uno skateboard e una tavola da surf in mano, presente non solo sulle Rive ma anche in diversi pali dell’illuminazione nella zona di Cavana. Un account che sui social risulta appartenere a un istruttore di skate…
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La responsabilità della posa dell’adesivo non è detto sia comunque della persona o dell’attività che appare nell’immagine e nei riferimenti presenti, si tratta spesso infatti di gadget regalati dalle stesse attività ai clienti. Molti sono strappati, rovinati, sbiaditi o sovrapposti ad altri, in una lotta a chi risulta più evidente. Il risultato però è pur sempre un imbrattamento, che colpisce in modo più pesante i pali dei semafori, alcuni ricoperti dalla base fino alla cima. Ma anche i cartelli stradali, le colonnine per l’erogazione dei ticket dei parcheggi e anche alcune colonne della telefonia presenti sui marciapiedi.
I lucchetti degli innamorati
Di diverso tipo invece un altro fenomeno, che colpisce sempre le Rive. Quello dei lucchetti degli innamorati, che in modo simile ad altre città italiane sono appesi alla fine del Canal Grande, ben chiusi e con scritte sopra frasi d’amore o le semplici iniziali delle coppie che li hanno sistemati. Erano stati rimossi con il tronchese ma durante l’estate sono aumentati sensibilmente, specie sopra la ringhiera del ponte verde.
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