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Continuano a spedirle le bollette Imu da pagare, ma lei è morta da due anni

SACILE. È morta nel 2022, a Sacile, ma le arrivano ancora le bollette della tassa Imu da pagare: per gli eredi di Mariangela Antolli, dopo il dolore c’è la grana delle tasse.

Per un terreno ormai venduto da quattro anni e in un altro comune. «La realtà supera la fantasia: arrivano nella buca delle lettere i solleciti alla povera Antolli su tasse Imu da pagare». Gli eredi hanno dato voce allo sconcerto.

«Gli avvisi vengono comunicati due anni dopo il decesso e sono relativi al periodo tra il 2017 e il 2020 – hanno spiegato i parenti –. Nella buca delle lettere abbiamo trovato l’invito a recarsi all’ufficio postale: per ricevere la documentazione intera, tutti gli eredi hanno dovuto compilare un modulo con le firme del delegato. Non basta: serve anche un atto di dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, con allegata la fotocopia di un documento di riconoscimento».

Gli eredi sparsi in regioni diverse hanno fatto i salti mortali per evitare altri guai e, alla fine, pagare. «La contestazione è stata su un terreno di proprietà della donna morta, venduto nel 2020 – è il dettaglio indicato dagli eredi –. La trafila va avanti da oltre tre anni e quindi il pagamento minimo di 38,15 euro di imposta dovuta si è aggiornato con la sanzione di 11,45 euro, gli interessi di 0,69 euro».

Al totale di 50,29 euro da onorare, infine ci sono le spese di notifica di 5,88 euro che fanno lievitare l’importo a 56,17 euro: un importo alla portata di tutte le tasche, si dirà, ma le bollette continuano ad arrivare e le spese raddoppiano.

«Il terreno è stato venduto nel 2020 – ricordano gli eredi – e ci aspettiamo altri bollettini con la multa sulla tassa Imu. È un incubo burocratico». La spesa non sarà elevata, ma si aggiunge il disagio di ritirare la documentazione in posta e di saldare con il modello di pagamento unificato.

«Speriamo di esaurire le tasse e le multe sul piccolo appezzamento agricolo venduto nel 2020 entro il prossimo biennio – incrociano le dita i discendenti Antolli –. Per non entrare nel Guinnes dei primati alla voce Imu».

Gli enti locali sono in prima linea per il recupero delle tasse non pagate: a Sacile i residenti distratti che sono nel “libro nero” dell’Agenzia delle entrate per l’Imu nel 2023 hanno ricevuto avvisi di accertamento pari a 372.239 euro.

Da una tassa all’altra: la Tari ha un credito di 683.804 euro nelle casse liventine e le sanzioni per violazioni al regolamento comunale si conteggiano in 69.190 euro.

La pressione fiscale pro capite con le tasse locali è aumentata a quota 547.175 euro e 468 euro nel biennio, ma il Comune è un esattore dello Stato. Il bilancio consuntivo 2023 è un mosaico a cui mancano dei tasselli: quelli dei cittadini insolventi. Le tasse non pagate andranno al ruolo coattivo e all’Agenzia delle entrate.

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