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Agrigento: così il “Tempio della Concordia” viene violentato per ospitare il concerto del Volo

“Se vuoi muoverti fuori legge, vieni ad Agrigento”. Lo slogan potrebbe essere questo, e poco ha da vedere con l’ormai vicino 2025, anno in cui la Città dei Templi riceverà il titolo di Capitale della Cultura. Quel che accade – e soprattutto quel che non accade – da queste parti, fa pensare che le regole, le norme e le stesse leggi qui siano degli optional.

L’ultimo episodio riguarda una cittadina agrigentina che venerdì pomeriggio si trovava davanti al Tempio della Concordia, destinato, oggi e domani, a fare da palcoscenico a un discusso, buffo e costosissimo concerto dei Volo. Il concerto sarà registrato in due successive serate di un caldissimo fine agosto e inizio di settembre, ma sarà trasmesso a Natale su Canale 5. È stato detto che il concerto passerà anche in TV straniere, non meglio precisate, e non è stato specificato l’eventuale costo aggiuntivo.

Vale la pena ricordare che il concerto sta facendo ridere il Paese intero: per andare in onda a Natale (ridicolo sul ridicolo, sul tempio sarà sparata neve finta), il pubblico dovrà vestire come se si fosse in prossimità di San Silvestro. Si sono registrati vari pasticci, come la gestione degli ingressi e degli inviti. Ma questo era prevedibile in una città dove la politica dominante indirizza ogni cosa verso il consenso elettorale.

Passiamo ora al breve video tratto dalla pagina Facebook di una giovane agrigentina. Si vedono i gradoni del bellissimo Tempio della Concordia presi d’assalto da una squadra di operai che, senza curarsi del valore del magnifico monumento, installano altoparlanti e altro, come se si trattasse di un disinvolto trasloco su un qualsiasi palco da concerto.

Sarebbe stato opportuno premettere che ogni giorno dell’anno il tempio è interdetto ai visitatori; da decenni l’intera area è transennata ed è severamente vietato anche l’accesso di un piedino di bambino. Ieri, durante queste rozze manovre, non c’era alcuna vigilanza: assenti il Comune, la Sovrintendenza e il Parco Archeologico. Sarebbe stato più grave se fossero stati presenti. Se a Roma si denuncia il turista che disegna un cuoricino con un pennarello sulla parete esterna del Colosseo, cosa accadrà ad Agrigento? Quali sanzioni verranno applicate? Risponda il Sovrintendente, risponda il direttore del Parco.

Sta di fatto che ad Agrigento (città assetata dal malgoverno e con i turisti che si lamentano per sporcizia e abbandono) in questi giorni si sta assistendo a tutto e di più, in un clima da Far West, senza però la legge non scritta del Far West che imponeva una giustizia sommaria. Al di là delle battute, ad Agrigento pare non esserci legge, e pare che non ci sia un giudice, come a Berlino. Tutto tace. Come è accaduto per il recente scempio alla Villa del Sole, uno dei pochi polmoni verdi della città. Affacciata sulla Valle e sul Mediterraneo, in quest’area il Comune ha pensato bene di far crescere il cemento dopo aver tagliato gli alberi. “Faremo un asilo”, è stato detto. Pare che l’asilo finirà a gestione privata, con la struttura che farà da schermo alla vista. Qualcuno farà soldi e agli agrigentini mancherà la Villa del Sole.

Entro settembre, sembra che in città debbano farsi vedere il ministro Sangiuliano ed anche la Santanché. Non si sa se il ministro della Cultura verrà a dare sostegno alla giunta di destra accompagnato dalla bionda consigliera per i grandi eventi. Non si sa se la ministra del Turismo utilizzerà l’elicottero. Una cosa è certa: i danni che si stanno arrecando all’immagine della città appaiono ogni giorno di più irrimediabili.

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