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Radiologia di San Vito, infiltrazioni d’acqua e cedimenti del soffitto: «Sicurezza precaria»

Pezzi di controsoffitto crollati a terra all’improvviso, infiltrazioni d’acqua dalle pareti e impianti di climatizzazione spesso non funzionanti. È il contesto in cui si trova a operare il personale della radiologia dell’ospedale di San Vito. «La sanità pordenonese si trova a fare i conti non solo con la fuga dei dipendenti e la loro scarsa valorizzazione economica. Anche sotto il profilo della sicurezza sono diverse le criticità con le quali il personale si trova costretto a convivere. In questo caso non dovuta alle aggressioni, ma legata alla precarietà dei locali in cui lavorano».

Il grido d’allarme lo lancia il segretario generale della Uil-Fpl Stefano Bressan, denunciando la situazione in cui si trovano gli spazi della radiologia dell’ospedale di San Vito al Tagliamento. «La struttura versa in condizioni disastrose – dichiara Bressan –. Non sono servite le segnalazioni e i solleciti all’ufficio tecnico riguardo alla cattiva manutenzione degli impianti idraulici per risolvere la situazione. Dopo svariati mesi di sopravvivenza e disagio per gli operatori a seguito delle continue perdite di acqua dagli impianti, qualche giorno fa un operatore ha rischiato addirittura di essere colpito da pezzi di controsoffitto crollati all’improvviso»

Come ha sottolineato il segretario della Uil-Fpl, una situazione del genere è inaccettabile sia per l’incolumità del personale in servizio ma anche per quella degli utenti. Inoltre, ha aggiunto, in questi mesi torridi dove il caldo regna sovrano sono stati diversi i casi segnalati all’ufficio tecnico in cui i dipendenti si trovano a lavorare in locali non idonei, a seguito della mancata manutenzione degli impianti di aerazione, spesso non funzionanti.

«Gli ambulatori distrettuali di San Vito al Tagliamento da anni denunciano il malfunzionamento del sistema di climatizzazione – prosegue Bressan –. Nonostante l’emergenza climatica, nulla si muove. Il personale denuncia malori, svenimenti da parte di alcuni dipendenti ma anche di utenti; una situazione del tutto surreale in una struttura sanitaria pubblica». Infine, l’appello all’azienda sanitaria.

«L’Asfo deve intervenire immediatamente per risolvere questa situazione – conclude –. Basta soltanto guardare le foto che ci sono pervenute per capire lo stato di degrado in cui versano gli ambienti. I lavoratori restano ancora in attesa di risposte ma intanto si continuano a costruire nuovi edifici per le case di comunità»

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