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«Ci ha reso la vita un inferno»: a Cuorgnè genero accusa la ex suocera

CUORGNÈ

Una delicatissima e intricata vicenda familiare intrisa di violenza, pedinamenti, minacce, stalking, persecuzioni, molestie approderà il prossimo 21 novembre davanti al giudice per le indagini preliminari, Andrea Cavoti, del Tribunale di Ivrea.

Coinvolti, vittime di una situazione tesa e spigolosa tra i genitori anche due ragazzi, l’uno appena maggiorenne e l’altro ancora minorenne. Il tutto nasce, processualmente parlando, da una dettagliatissima denuncia fatta da una coppia che si è affidata all’avvocato Andrea Quinto Bertano del fori di Ivrea,

Nella denuncia Luca (nome di fantasia) ricorda di aver convissuto per quasi vent’anni con una compagna (Maria, nome di fantasia) con cui ha avuto due figli. All’inizio il loro è stato un rapporto felice e senza nubi. La coppia abitava in una bella casa di campagna in Alto Canavese con la suocera e il suo compagno, oggi difesi dall’avvocato Marina Spandre del foro di Ivrea.

Poi qualcosa nel rapporto s’incrinò. Screzi sempre più frequenti. Tutti descritti in un elenco di episodi raccolti nella denuncia e culminati con l’abbandono del tetto coniugale della donna andata a convivere con un altro uomo.

Secondo il racconto di Luca, lui restò invece per anni a vivere con la suocera e i due figli. Poi conobbe una ragazza e con lei voleva costruirsi un futuro. Insieme ai due figli. Su questa decisione ha pesato il veto della suocera che mai e poi mai avrebbe voluto veder andare via di casa i due adorati nipoti.

«E per questo mi rese la vita un inferno - racconta Luca - lei e il suo convivente iniziarono a perseguitarmi, pedinarmi. Un giorno ci incontrammo per caso in un grande centro commerciale e mia suocera chiese al bambino più piccolo di sputare addosso alla mia nuova compagna».

Secondo Luca questa situazione fu decisiva nel rapporto con la sua nuova compagna. Che lo lasciò.

«Era terrorizzata dalla situazione». L’uomo restò solo per qualche mese poi incontrò una donna che iniziò a frequentare.

«E per la seconda volta si scatenò la furia della mia ex suocera che minacciò di non farmi più vedere i miei figli se la relazione non fosse stata troncata. Ed anche in questo caso coinvolsero anche i ragazzi che il tribunale mi permetteva di frequentare così come la loro madre», si legge nell’esposto denuncia.

E poi una sfilza di episodi che l’avvocato Bertano mette ordinatamente e cronologicamente in fila: tutti denunciati ai carabinieri.

Dalle gomme dell’auto bucate ai pedinamenti, dalle informazioni false («non paga gli alimenti ai figli») alle denunce false su ipotetiche armi illecitamente detenute ma mai trovate durante le perquisizioni.

In sintesi Luca e la sua nuova compagna sono stati costretti a cambiare abitudini, fare la spesa in Comuni diversi, parcheggiare sempre l’auto in zone coperte da sistemi di videosorveglianza. Ora attendono l’udienza perché «davanti al giudice - dice la coppia - verrà fuori anche il passato professionale della suocera e questo farà capire in che incubo ci ha fatto vivere».

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