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Rotonda Pancera a Trieste, l’idea della spa nel sotterraneo dei riti massonici

Insolito iniziare la visita di un edificio dalla cantina: ma quelle di Rotonda Pancera a Trieste, sono cantine speciali, perchè un’insistita diceria sostiene che fossero sede di riunioni massoniche, quando a metà Ottocento la casa era abitata da Felice Machlig, affiliato a una loggia.

L’accompagnatore è Davide Mazzucchi, proprietario e “rigeneratore” dello stabile neoclassico con Toro costruzioni, e illumina per quanto possibile il buio dei 350 metri quadrati, in cui si estende il sotterraneo. Aveva visto sulle pareti simboli massonici e nel corso dei lavori di recupero si impegnerà a salvarli.

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Ristorante o spa

La stanza, che si presume ospitasse gli appuntamenti di loggia, è circolare, alle pareti alcune nicchie. Numerose stanze sono collegate tra loro, a terra detriti e si cammina su un terreno sconnesso. Prima dell’acquisto avvenuto nel settembre ’23 dalla famiglia Marchesi Franchin, secondo Mazzucchi, era parecchio tempo che qualcuno non ci metteva piede.

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L’imprenditore era intenzionato a farne un ristorante, poi ha cambiato idea e adesso propende per una “spa”, dove la piscina idromassaggiante sorgerà proprio al centro della stanza a suo tempo dedita ai riti occulti. Da valutare se aprirla al pubblico o riservarla ai residenti.

Appartamenti e uffici

Si torna al pianterreno, dove l’ingresso da via Venezian diventerà l’accesso principale a una ristrutturazione da 28 appartamenti e uno spazio-ufficio, che sarà pronta nel 2027. Una ventina di posti auto. Tra acquisto e cantiere un investimento da 10 milioni. Il permesso della Soprintendenza dovrebbe essere imminente per operare sulle facciate, mentre confronto aperto sugli interni.

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Chiostro, ballatoi e scale

Dall’ingresso si accede in un chiostrino interno, caratterizzato dalla presenza di ballatoi d’epoca, quindi del primo Ottocento. Sempre al pianterreno, tracce di abitazioni (chissà quali inquilini) arrangiate.

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Finalmente si sale arrampicando scale dove alle pareti si notano differenti strati di fresco, si può saltare il primo piano per approdare finalmente al secondo, quello più bello e più fotografato, dove comanda Giuseppe Lorenzo Gatteri insieme alla sua bottega, nella luminosa stanza circolare e in quella rettangolare adiacente. Mazzucchi non vorrebbe trasformarlo in alloggio, perchè oggettivamente difficile e improprio, mentre preferisce concepirlo come ufficio o spazio di rappresentanza.

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Torretta a sorpresa

Al terzo piano reminiscenze di alloggi con cucina e toilette, due bersagli per freccette alla parete. Interessante invece il quarto piano candidato ad attico, da dove si scende a osservare la cupola sotto la quale ci sono gli affreschi gatteriani dipinti sul soffitto del secondo. Le travi lignee sono recenti, rifatte dopo un incendio verificatosi anni fa. Un’ultima notevole sorpresa: la torretta, oggi le finestre sono accecate ma una volta servivano a osservare i movimenti marittimo-portuali. Chi compra l’attico, si piglia la torretta.

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