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Metzmacher sul podio a Pordenone con la Gustav Mahler Jugendorchester

PORDENONE. È ormai una tradizione il concerto pordenonese della Gustav Mahler Jugendorchester al locale teatro Verdi, apice della sua residenza estiva in città a cui, dal 2023, si è aggiunta quella primaverile.

Questa volta gli eventi con quella che probabilmente è la più celebre compagine giovanile al mondo saranno ben due e a dirigerli ci penserà un nome di spicco del panorama musicale internazionale: il tedesco Ingo Metzmacher, nato ad Hannover nel 1957, specialista del repertorio novecentesco e contemporaneo.

Metzmacher salirà sul podio lunedì e mercoledì, sempre alle 20.30. La formazione, nata nel 1981 da un’idea del grande Claudio Abbado, di cui ricorre quest’anno il decimo anniversario della scomparsa, è stata in residenza a Pordenone fino a metà agosto per preparare il tour che è cominciato con due date a Bolzano, per poi proseguire al prestigioso festival di Salisburgo, a Dresda, Amburgo, Amsterdam e Berlino. Dopo le esibizioni pordenonesi, sono in programma quelle di giovedì, a Dobbiaco, per il festival Dolomites, e di sabato, all'abbazia di Eberbach, per il Rheingau Musik Festival.

Attuale direttore artistico del KunstFestSpiele Herrenhausen, Ingo Metzmacher è ospite regolare di alcune tra le principali orchestre, istituzioni e festival internazionali: è possibile citare l’Opera di Stato di Vienna, l’Opéra National de Paris, il Teatro alla Scala di Milano, il Festival d’Aix-en-Provence, i Berliner e i Wiener Philharmoniker, il Concertgebouw di Amsterdam, la Chicago Symphony, la Filarmonica di San Pietroburgo, la Gewandhausorchester di Lipsia.

È anche autore di due libri: “Keine Angst vor neuen Tonen” (“Non temere i nuovi suoni”) e “Vorhang auf! Oper entdecken und erleben” (“Si alzi il sipario! Scoprire e vivere l’opera”). Sarebbe buona cosa che venissero tradotti in italiano.

Il suo primo invito al festival di Salisburgo risale al 1990. L’anno scorso, oltre a un concerto sinfonico, gli sono state affidate sei rappresentazioni del “Falstaff” di Verdi al Grosses Festspielhaus.

Entrambi i programmi pordenonesi sono molto interessanti. Quello di stasera è un omaggio ad Anton Bruckner, di cui si potrà applaudire la Sinfonia n. 3 e di cui mercoledì ricorre il bicentenario della nascita. La Terza è comunemente definita “Sinfonia di Wagner”, al quale Bruckner l’aveva dedicata. E Metzmacher oggi eseguirà anche il Preludio atto primo del Parsifal di Wagner e, dalla stessa opera, “L’incantesimo del Venerdì Santo”. Quindi, affronterà “A Carlo Scarpa, architetto, ai suoi infiniti possibili”, brano di Luigi Nono proposto raramente e di cui ricorre il centenario della nascita avvenuta a Venezia, dov’è morto nel 1990.

Una curiosità: la residenza primaverile 2024 della Gustav Mahler Jugendorchester si è conclusa con il concerto al Verdi di Pordenone del grande Kirill Petrenko, per la prima volta sul podio della compagine e attualmente, forse, il più grande direttore d’orchestra in attività, chief conductor dei mitici Berliner Philharmoniker dalla stagione 2019-2020. Anche in questo caso, lo scorso primo giugno, Petrenko ha voluto cimentarsi con un lavoro di Bruckner: con la sua Quinta Sinfonia che mai prima d’allora aveva avvicinato e, nell’occasione, il musicista venne premiato da un autentico trionfo.

Il concerto di mercoledì, invece, ha in repertorio due ouverture di Beethoven: Coriolano e Leonore n. 3, oltre ai Cinque pezzi per orchestra op. 16 di Schönberg (versione 1909) e all’imponente, intensa Ottava Sinfonia di Šostakovič.

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