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Padova, i costi degli affitti scoraggiano gli studenti  fuori sede: ricari del 14%

Un posto letto in singola costa in città in media 442 euro, quello in doppia 237. Trovarne, però, è tutta un’altra partita. Per gli universitari e le loro famiglie dormire a due passi dalle aule è un lusso sempre più caro, talvolta proibitivo; per l’ateneo padovano, il fenomeno del caro prezzi sussiste ma non arresta le iscrizioni, stabili con numeri da record. E proprio tra settembre incalza frenetica la corsa degli studenti (e non solo) fuori sede per pochi metri quadrati di base sicura negli anni di formazione.

I dati dei rincari

La città del Santo è seconda in Italia (stando all’ultimo rapporto annuale di Immobiliare. it Insights) per l’aumento percentuale del costo della stanza singola. Di contro però la domanda di camere scende del 32%, il calo maggiore nella Penisola.

L’andamento di domanda e prezzi esaminato da Immobiliare. it rivela un terreno proibitivo per quanti, anche solo temporaneamente, desiderino domiciliarsi a Padova. «Sono anni che denunciamo la folle crescita degli affitti che danneggia in primis la componente studentesca, e puntualmente ci ritroviamo a pochi giorni dall’inizio dell’anno accademico senza risposte», tuona il coordinatore dell’Unione degli universitari (Udu) Domenico Amico. «Come ci dimostra il report, il prezzo medio per le stanze singole è arrivato a una cifra insostenibile per tantissime famiglie. È nuovamente preoccupante – aggiunge – il trend di rincari in costante crescita, con singole che salgono del 14% (secondo dato nazionale, dopo Firenze e Napoli a pari merito con più 16%, ndr) e doppie del 6%». Milano, Bologna e Roma offrono le stanze singole più costose d’Italia; Milano, Roma e Napoli le doppie.

Voce agli studenti

C’è chi rinuncia. «Le carenze della residenzialità pubblica e la non calmierizzazione del privato porta centinaia di studenti ogni anno a rinunciare agli studi a causa dei prezzi», evidenzia ancora Amico. Bisogna cambiare direzione: «L’università non può continuare ad essere sempre più un privilegio», dice, incalzato dalla rappresentante Udu nel consiglio di amministrazione dell’Esu Francesca Pollero: «Il caro affitti, così come il costo della vita e l’aumento delle spese incidono fortemente sulla possibilità degli studenti di iscriversi all’università dove vorrebbero, lo dimostra anche la recente ricerca del Censis, con meno iscritti fuorisede negli atenei del nord, a favore di università più vicine a casa».

Al bo le iscrizioni reggono

Il Bo fa sapere che lo stato delle iscrizioni – ad oggi non ancora definitive e con un margine di incremento – è già in linea con i picchi toccati negli ultimi anni. La paura di non trovare casa non sembra essere, perciò, un deterrente a frequentare l’università di Padova, né pare poterlo diventare. Dati alla mano, i numeri svelano immatricolazioni sopra quota 23 mila. La stessa soglia che, negli ultimi 5 anni, ha segnato una crescita di oltre il 17% dei giovani iscritti a Padova. Le studentesse e studenti con titolo estero, nello stesso lasso di tempo è più che triplicato, superando quota 10%. Il numero totale degli iscritti nell’anno in corso è arrivato a 72.530. Parallelamente, maggiore è anche la presenza di personale tecnico e amministrativo (attualmente sopra le 2.650 unità).

A questo proposito, la rettrice Daniela Mapelli, aprendo l’anno accademico il 9 febbraio 2024, condivideva la seguente riflessione: «Noterete la ricorrenza del termine “superare”, e questo vi può dare l’idea di quanto sia, permettetemi una sorta di ossimoro, felicemente arduo addossarsi la responsabilità della gestione di questi numeri». —

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