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La Chiesa contro caporalato e pesticidi: «Tavolo con i produttori del Prosecco»

La Diocesi di Vittorio Veneto non lascia ma raddoppia. Nella Giornata del Creato, celebrata domenica 1° settembre a Cison con la messa del vescovo Corrado Pizziolo e una marcia lungo la via dell’Acqua, fino al Bosco delle Penne Mozze, è stato rilanciato dalla Pastorale sociale e per l’ecologia il “tavolo diocesano” con i produttori di Prosecco, le categorie economiche, la Caritas e l’Università: contro i pesticidi ed il caporalato e per la sostenibilità. Un confronto che continua da 6 anni e che ieri è stato rilanciato per altri tre.

«Oltre alla mai sufficiente attenzione riservata al tema dell’inquinamento ambientale, sul quale continua l’impegno a raggiungere nuovi obiettivi di sostenibilità, ci sono anche fenomeni come il caporalato e, più in generale, lo sfruttamento della manodopera che fanno talvolta capolino e chiedono delle azioni concrete di prevenzione e di sensibilizzazione – afferma don Andrea Forest, il coordinatore del Tavolo, oltre che direttore Caritas -. Sono nate così delle collaborazioni su alcuni progetti di inclusione, come ad esempio tra Consorzi, Coldiretti e Caritas, per tutelare i lavoratori stagionali e offrire loro un’adeguata formazione. Più in generale, proprio il tema della formazione resta un ambito in cui ancora molto si può fare, ad esempio puntando – grazie alla collaborazione con il prorettore dell’Università di Padova, prof. Paolo Sambo – alla realizzazione di percorsi di studio adeguati per inventare e qualificare la figura di un “tecnico della sostenibilità” che, operando all’interno delle aziende agricole, possa adottare tutti gli accorgimenti possibili per ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura, anche per quelle realtà che, pur non seguendo il metodo biologico, possono ispirarsi ad esso».

Alla messa nella Chiesa di Cison, il vescovo Pizziolo ha detto ieri, riprendendo il messaggio del papa, che «bisogna sperare e agire con il Creato: cuore, labbra, mani impegnati a intessere relazioni di attenzione e cura nei confronti di ogni creatura e di ogni fratello».

La Diocesi, come ha spiegato don Forest, ha programmato un mese di iniziative: «È importante non solo sensibilizzarci al tema della sostenibilità ambientale e sociale, ma anche porre in atto gesti e iniziative concreti per lasciare un segno che dica che cambiare è possibile. Fra questi segni concreti va senz'altro anche ricordato il Tavolo diocesano per la sostenibilità ambientale, attivo dal 2019 e che ha l'obiettivo di mettere a confronto Consorzi vitivinicoli e movimenti ambientalisti delle colline Unesco, che nei prossimi mesi intende rivolgersi a tutta la cittadinanza con un momento pubblico di convegno per fare il punto sulla situazione».

Saranno infatti presentate le conquiste di questi due trienni di impegno progettuale, ma anche le sfide che ancora rimangono aperte. Non un punto di arrivo, ma piuttosto un punto di partenza per rilanciare l'impegno della Diocesi e, idealmente, di tutta la cittadinanza nell'ambito della cura dell'ambiente.

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